La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni il macchinista della metropolitana capitolina, dove mercoledì sera una donna è rimasta incastrata ed è stata trascinata per una fermata, riportando ferite gravi. I magistrati hanno infatti acquisito una serie di filmati, oltre all’informativa della Polizia e hanno proceduto alla formale iscrizione del dipendente Atac. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso i momenti in cui la 43enne bielorussa è rimasta incastrata tra le porte della metropolitana di Roma ed è stata trascinata per alcuni metri mentre disperata chiedeva aiuto cercando invano di liberarsi. Un altro video, poi, mostra l’autista nella cabina di guida che controlla gli specchietti mentre si china più volte probabilmente a mangiare e poi parte senza accorgersi di trascinare la donna.

Sotto la lente dei magistrati è finito anche il sistema di sicurezza: la metro non dovrebbe partire se le porte non si chiudono correttamente. Atac, da parte sua, ricorda di aver istituito una commissione d’inchiesta su quanto accaduto alla stazione della metro B di Termini e di aver già assunto i necessari provvedimenti, assicurando collaborazione agli inquirenti. Nelle immagini si vede che la donna, ultima a entrare nell’ultimo vagone, ha un ripensamento ed esce. Ma il treno riparte mentre il braccio o la busta che tiene e quindi la mano restano incastrate tra le porte. I passeggeri sulla banchina, increduli, cercano di aiutarla e di fare segni al conducente correndo verso la cabina ma il treno riparte e la donna agita l’altro braccio fino a che si piega sulle ginocchia col treno che la trascina. Un altro video riprende, invece, più da vicino la cabina del conducente della metro che fermo in stazione controlla più volte nello specchio retrovisore le persone che salgono e scendono prima di ripartire mentre porta più volte qualcosa alla bocca, sembra mangiare. Poi guarda lo specchio retrovisore, due volte, chiude le porte e riparte, mentre la donna, incastrata, viene trascinata.

All’interno del vagone i passeggeri cercano di intervenire, azionano il freno d’emergenza ma il convoglio non si ferma. Verrà poi spiegato che su quel tipo di vettura l’allarme non blocca la corsa. Ma le leve non azionano nemmeno l’apertura delle porte. L’ultimo tentativo riesce a far socchiudere la porta permettendo alla donna di liberarsi, cadendo dal vagone. Il treno si fermerà solo alla stazione successiva, Cavour, dove il macchinista si renderà conto di quanto accaduto, la linea verrà interrotta e la donna verrà portata in ospedale, in gravi condizioni per varie fratture ma non in pericolo di vita. Intanto Atac ricorda che “l’azienda, ai massimi livelli, ha iniziato a esaminare tutto il materiale disponibile utile a comprendere il terribile accaduto. Sono stati esaminati i filmati, il materiale e gli impianti e da subito è stata costituita una commissione di inchiesta, che sta procedendo con gli organismi di vigilanza (Ministero Infrastrutture e dei Trasporti e Regione Lazio) preposti a valutare tutti gli elementi per la corretta ricostruzione dei fatti e le effettive responsabilità”.

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