Un preludio della tecnologia di guida autonoma: è questa la definizione più calzante della nuova Audi A8, l’ammiraglia di Ingolstadt disegnata per spedire nel dimenticatoio BMW Serie 7 e Mercedes Classe S. La quarta generazione dell’ammiraglia tedesca è lunga 5,17 metri – ma c’è anche in versione a “L” a passo lungo, da 5,3 metri – e si configura come un’evoluzione stilistica del modello che sostituisce, arricchita da scenografici gruppi ottici anteriori a matrice di Led con tecnologia laser. Ma soprattutto comincia realmente a potersi “guidare da sola”, come vedremo.

L’architettura costruttiva “Space Frame” è un sapiente mix di alluminio, magnesio e fibra di carbonio ed è stata irrigidita del 24% per migliorare comfort e guidabilità. Quest’ultima è esaltata dalle sospensioni pneumatiche indipendenti a controllo elettronico e dalla trazione integrale (a richiesta anche con differenziale posteriore sportivo) con asse posteriore sterzante: quest’ultimo, grazie alla ruote che sterzano controfase, rende l’auto più agile alle basse velocità e più stabile alle alte, quando tutte le ruote si orientano nella medesima direzione.

All’interno i pulsanti sono andati in pensione: la plancia è composta da 2 touchscreen da 10,1” 2 8,6” che controllano l’infotainment, la climatizzazione e all’inserimento di caratteri alfanumerici nel sistema di bordo (possibile anche utilizzano i comandi vocali). Mentre grazie alla connessione LTE l’auto può usufruire delle funzioni “Car-To-X”, che consentono alla A8 di interfacciarsi con altri veicoli e infrastrutture. Una tecnologia che in futuro sarà un pilastro dell’autonomous driving.

In un contesto così hi-tech sembra quasi scontata la presenza della strumentazione digitale “Virtual Cockpit”, con schermo ad alta definizione da 12,3 pollici. E per i più esigenti c’è l’head-up display che proietta sul parabrezza le principali informazioni di guida. Chi siede dietro può invece giocherellare coi tablet da 10,1” installati sullo schienale dei sedili anteriori o coccolarsi con la funzione di massaggio per i piedi (disponibile su A8 L).

Tuttavia, come detto in apertura, è sulla guida autonoma che la nuova A8 fa la differenza: per la prima volta in assoluto si è raggiunto il livello 3, ovvero quello che consente di togliere le mani dal volante. Anche se il conducente dev’essere pronto in ogni momento a riprendere il controllo dell’auto. Tutto questo è possibile grazie ai 41 sistemi di assistenza che aiutano il driver e che permettono all’auto di parcheggiare da sola (anche in garage), affrontare le code del traffico urbano e, addirittura, guidare in autostrada in semi-autonomia fino alla velocità di 60 km/h. Telecamere, infrarossi e radar sono orchestrati dall’unità di elaborazione “zFAS” (acronimo di Zentrale Fahrerassistenzsteuergerät), messa a punto da Audi, Nvidia e Mobileye.

Tutte le unità propulsive sono abbinate al cambio automatico a 8 rapporti e presentano la tecnologia “mild hybrid”: un alternatore intelligente, collegato al sistema elettrico dell’auto, consente alla A8 di veleggiare su strada a motore spento per intervalli di 40 secondi a velocità comprese fra 55 e 160 all’ora. Frangenti in cui l’ammiraglia tedesca riesce a ridurre i consumi fino a 0,7 litri/100 km. Fra i motori ci sono due V6 turbo da 3 litri di cilindrata: quello a gasolio eroga 286 CV, mentre il benzina arriva a 340.

Più esclusivi i V8 turbo da 4 litri: 435 CV per il diesel, 460 per il benzina. Mentre al vertice c’è il W12 da 6 litri, con 590 CV e 800 Nm di coppia motrice. In un secondo momento arriverà la plug-in hybrid da 450 CV e 700 Nm, forte del V6 a benzina accoppiato a un motore elettrico alimentato a batteria, in grado di far marciare l’auto a emissioni zero per circa 50 km. Per vederla dal vivo bisognerà aspettare il Salone di Francoforte di settembre: nelle concessionarie invece la nuova A8 arriverà a fine anno con prezzi di base superiori ai 90 mila euro.

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