Ventimiglia non si è tenuta la Notte bianca, il Centro commerciale naturale di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, ha bloccato i suoi eventi serali. Troppo complicato riuscire a rispettare tutti i punti della circolare firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli dopo i fatti di Manchester e di piazza San Carlo a Torino. E proprio nel capoluogo piemontese nel giro di pochi giorni sono saltati gli Street Games e due manifestazioni legate alla salute con spettacoli e concerti, in programma ai Giardini Reali. Idem a Genova, Boccadasse e Livorno fino a Sud, in Puglia, a Brindisi, dove una fiera è stata cancellata a poche ore dall’inaugurazione con gli stand già montati e la tappa del Campionato europeo di motonautica è stata trasferita nel porto esterno per evitare che migliaia di spettatori si accalcassero sul lungomare.

Sono decine e decine gli organizzatori che hanno deciso di rinunciare alle proprie kermesse nel primo mese di entrata in vigore della circolare per ragioni legate ai costi e alle rigide norme di sicurezza da rispettare. “Parliamo anche di sagre, funzioni religiose e feste patronali che rappresentano la tradizione del nostro Paese – spiega a ilfattoquotidiano.it Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci – Oppure penso allo sforzo che stanno compiendo i colleghi di MelpignanoSiena, tra l’altro delegati dell’Associazione nazionale dei comuni, per organizzare grandi eventi come la Notte della Taranta e il Palio che per la prima volta è stato a numero chiuso”. Così molti comuni da Nord a Sud stanno assistendo a un impoverimento dei cartelloni estivi. Eventi medio-piccoli, ma ‘anima’ dei mesi più caldi dell’anno, soprattutto nelle località turistiche. Il caso limite è Manduria, in provincia di Taranto. Solo nel paese pugliese, famoso per il vino Primitivo, le quattro pagine fitte fitte spedite lo scorso 7 giugno dal ministero dell’Interno a prefetti e questori hanno già fatto chiudere i battenti a quattro eventi.

“EVENTI GRATUITI, MA LIEVITANO I COSTI” – “Abbiamo chiesto un incontro al ministro perché il testo di quella circolare è stato inviato solo alle prefetture, noi sindaci siamo stati esclusi”, dice Decaro, che i primi cittadini di tutta Italia li rappresenta. “Il punto è uno: se parliamo di un concerto, si agisce sul prezzo del biglietto. Lo si aumenta e in questo modo si rientra dai costi lievitati per le nuove misure di sicurezza – ragiona il presidente dell’Anci – Il problema si pone con le manifestazioni gratuite, organizzate dai Comuni con i privati. Prendiamo eventi di corsa, che presentano costi esorbitanti per chiudere le strade con i new jersey, oppure una piccola festa di quartiere per cui, attenendosi alla circolare, è necessario il contapersone“. Così mentre i pasdaran del Pd, da Stefano Esposito a Matteo Ricci, hanno messo in chiaro che il merito del successo dei concerti di Guns N’ Roses e Vasco Rossi è degli amministratori locali dem e perfino del taumaturgico Matteo Renzi, ce ne sono centinaia alle prese con due concetti attorno ai quali ruota tutto: safety e security. E sono tutti allineati nel condurre la stessa battaglia, da destra a sinistra fino al Movimento Cinque Stelle. Compresi sindaci politicamente distanti come Decaro nel capoluogo pugliese e Filippo Nogarin a Livorno, uno renziano e l’altro pentastellato duro e puro. Più della fidelity alla propria parrocchia potè, insomma, la safety della pubblica piazza. Perché i privati scappano davanti alle numerose misure da mettere in campo e nessuno capisce chi debba fare cosa per garantire che tutto fili liscio durante gli eventi. Anche per la Sagra delle pappaiottule. Che si terrà, per la gioia degli amanti di queste polpette di pane raffermo fritte e ripassate in forno con zucchine e carciofi come la tradizione salentina impone, ma dovrà comunque rispettare tutte le norme previste dalla circolare del ministero dell’Interno. Del resto, a pagina 4 della nota inviata un mese fa era scritto in maniera chiara che le norme erano “imprescindibili” e in loro assenza “le manifestazioni non potranno aver luogo”. “Mai”, sottolineava Gabrielli. Pappaiottule e Guns N’ Roses, cozza cieca o Vasco Rossi cambia niente: servono determinate condizioni di sicurezza.

LE MISURE: CONTAPERSONE, SUDDIVISIONE IN SETTORI, STEWARD – Un po’ di esempi di safety: “Valutazione del massimo affollamento sostenibile”, “regolare e monitorare gli accessi” quando possibile “mediante sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi”, “esatta indicazione delle vie di fuga”, “suddivisione in settori dell’area (…) con previsione di corridoi centrali e perimetrali all’interno”. E ancora, tra i punti più discussi, ecco “a cura dell’organizzatore” la necessità di avere “un adeguato numero di operatori appositamente formati”. Steward, insomma, con i costi annessi. E tra i punti della security, invece, ecco l’adozione “di impedimenti fisici al transito di veicoli nelle aree interessate al concentramento ed all’accesso degli spettatori”.

“MA QUESTA SAGRA NON E’ IL CONCERTO DI VASCO” – Anche nella città di Decaro è arrivato il primo stop. Lo scorso venerdì il comitato che organizza la Sagra del pesce fritto nel quartiere Santo Spirito ha gettato la spugna: l’undicesima edizione dell’evento, in programma a fine luglio, non si terrà. “Non abbiamo la forza economica per adeguarci alle prescrizioni imposte dal Viminale”, ha detto il presidente del Comitato sagre a La Gazzetta del Mezzogiorno. Mentre l’avvocatessa Rosa Petruzelli, presidente di una delle associazioni che partecipa all’organizzazione ha spiegato che “così si dissacra la tradizione” e – pur prendendo atto delle nuove regole – “attendiamo fiduciosi qualche correttivo per rendere possibile un evento a titolo gratuito, questa sagra non è il concerto di Vasco“.

L’OSTACOLO DELLE PROCEDURE BUROCRATICHE – Un pensiero comune, questo. Nessuno infatti critica le regole in sé, necessarie e giuste, ma anche l’Anci ha chiesto di “differenziare le misure a seconda degli eventi: il Corpus Domini non può essere paragonato alla festa di Capodanno” e “poi vogliamo capire chi fa cosa: Nogarin e io abbiamo firmato l’ordinanza per vietare l’uso di bottiglie di vetro, a Torino lo ha fatto il prefetto, altrove è toccato al questore”. Una definizione di competenze che secondo il sindaco di Bari è necessaria per semplificare le procedure: “Per me devono essere i questori ad emetterle. La competenza dei sindaci è sul decoro urbano e la quiete pubblica”.

A Brindisi, dove un sindaco non c’è, prefetto e questore hanno fatto fronte comune per venire incontro alle esigenze degli organizzatori, aprendo uno ‘Sportello eventi’, dove sono gli stessi operatori di polizia a chiarire passo dopo passo quale documentazione è necessaria perché non venga negato il permesso. Altrimenti spazio alla fantasia. L’esempio migliore arriva dai commercianti di Savona. Cosa si sono inventati per poter svolgere le loro Notti bianche ottemperando al punto della circolare che prevede “impedimenti fisici al transito di veicoli” da utilizzare in modo da scongiurare attacchi in stile Nizza? Come “barriere antiterrorismo” hanno usato le loro automobili.

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