L’anno scorso erano “solo” 7,3 milioni, 518mila in meno rispetto a 10 anni fa. La loro età media è 60 anni ma lavorano ancora quasi 49 ore a settimana. Sono le casalinghe italiane descritte dai dati Istat. Più della metà non ha mai avuto un impiego fuori dalle mura domestiche. Dentro le quali, però, faticano più di molti travet: ben 2.539 ore medie ogni anno. In tutto fanno 20 miliardi e 349 milioni di ore, su un totale di 50 miliardi e 694 milioni di ore di “produzione familiare” che le donne svolgono ogni l’anno (il resto, circa 21 milioni di ore, lo fanno gli uomini). Le donne occupate lavorano in casa, mediamente, 2.539 ore l’anno, gli uomini 826.

Il 40,9% ha oltre 65 anni, solo l’8,5% è sotto i 34. Stando alle rilevazioni Istat vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Il 74,5% ha al massimo la licenza di scuola media inferiore. Il 42,1% vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. Sono 560mila quelle con cittadinanza straniera.

La condizione economica delle casalinghe, segnala l’Istat, è difficile. Nel 2015 più di 700mila erano in povertà assoluta, il 9,3% del totale.Il 10,8% (600 mila donne tra i 15 e i 64 anni) ha cercato lavoro ma non l’ha trovato e ha perso le speranze, per cui viene conteggiato tra gli “scoraggiati“. Ma per le più giovani, quelle di 15-23 anni, il motivo principale per cui non cercano lavoro è di natura familiare nel 73% dei casi. Questa quota scende al 61,2% per la fascia di età successiva, 35-44 anni.

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