“Ancora una volta si cerca di risolvere un problema reale, quello della fuga di notizie, colpendo chi invece ha il dovere professionale di dare le notizie nell’interesse dei cittadini ad essere correttamente informati”. Così la Federazione della Stampa sottolineano in una nota a sostegno di Marco Lillo, giornalista del Fatto perquisito in mattinata dalla Guardia di Finanza. Ancora più gravi – sottolineano il segretario e il presidente della Fnsi Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – sono le dichiarazioni dei legali di Alfredo Romeo che confessano candidamente di aver tentato, con la segnalazione alla Procura, di aggirare l’esimente del diritto di cronaca che avrebbe portato a ‘cestinare’ una loro eventuale querela per diffamazione nei confronti del giornalista. Si tratta di un’azione dai chiari contorni intimidatori, in quanto, com’è noto, il reato di violazione del segreto istruttorio non è mai contestabile ai giornalisti”.

A Lillo arriva la solidarietà anche dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “La magistratura fa il suo dovere con autonomia e indipendenza – dice il sindaco – ma io sento di esprimere la mia solidarietà a Marco Lillo, giornalista coraggioso, perbene, bravo e a cui la magistratura nel Paese deve molto perché è lui che a volte fa scattare le inchieste per quello che scrive”. Per De Magistris “i cittadini e le istituzioni devono avere fiducia nei magistrati”.

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Consip, Lillo perquisito. Il cdr del Fatto: “Atti intimidatori, a rischio la segretezza delle fonti e l’informazione libera”

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