“Ho sentito le proteste dei pendolari e devo dire che hanno ragione. Ho chiamato l’amministratore di Trenord per capire che cosa ha in mente di fare per risolvere il problema. Io sono bene che cosa occorre: servono investimenti, serve un miliardo e mezzo per l’acquisto di nuovi treni, risorse che noi non abbiamo nel bilancio per colpa dei tagli del governo”. Lo dichiara il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, dopo la denuncia del coordinamento dei pendolari lombardi, indirizzata allo stesso presidente della Regione, all’assessore alla Mobilità Alessandro Sorte, e all’ad di Trenord, Cinzia Farisè per i disservizi subiti nel mese di giugno. “Trenord deve fare risposto concrete”, continua Maroni, “incontrerò l’amministratore nei prossimi giorni per capire qual’è il piano di azione per dare risposte concrete a queste giuste proteste dei pendolari”. Nei giorni scorsi i comitati dei pendolari lombardi avevano deciso di scrivere una mail di protesta comune, per denunciare “una gestione del servizio pessima”, gravata da “un tasso di soppressioni mai vista dall’inverno del 2012”. Numeri contestati da Trenord in una lunga lettera di replica. “Nonostante il picco di soppressioni rilevato nel giugno 2017 – precisa Trenord – le stesse sono inferiori al numero di soppressioni del giugno 2016, con uno sciopero in entrambi i mesi dei due anni. Le soppressioni registrate nel 2017 sono state concentrate nel mese di giugno, in particolar modo tra l’11 e il 25 giugno, nelle due settimane colpite dal caldo torrido e sulle linee dove circolano i treni più vecchi della flotta”.

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