Ristrutturazione del comparto bancario, creazione di una bad bank che gestirà 3 miliardi di crediti deteriorati ora in pancia a Unipol Banca e disdetta della partnership di bancassicurazione con Banco Bpm. Sono le decisioni prese venerdì dal cda del gruppo Unipol. Il trasferimento delle sofferenze alla bad bank prevede un adeguamento del loro valore alle condizioni di mercato attuali, stimabile in circa 20 centesimi, spiega una nota. Ne risulterà un impatto negativo sui conti pari a 780 milioni, controbilanciato dagli 875 milioni che Unipol incasserà dalla controllata UnipolSai a fronte della cessione di Unisalute e Linear.

Il piano prevede appunto il trasferimento in una società di nuova costituzione partecipata dagli attuali soci di Unipol Banca di un compendio aziendale che comprende un portafoglio di crediti in sofferenza per un ammontare di 3 miliardi. Il valore dei crediti sarà però adeguato alle condizioni di mercato. L’obiettivo dichiarato dal gruppo guidato da Carlo Cimbri è “consentire a Unipol Banca di concentrarsi sulla propria attività caratteristica, con una situazione patrimoniale solida e un ridotto profilo di rischio” e “efficientare il processo di gestione” dei crediti in sofferenza per “facilitare così il perseguimento di ogni possibile opzione strategica che si dovesse presentare nel quadro del processo di razionalizzazione e concentrazione del sistema bancario italiano”. Inoltre è previsto il rafforzamento del tasso medio di copertura delle inadempienze probabili, che rimarranno all’interno di Unipol Banca, a circa il 40%.

Unipol inoltre cede alla controllata Unipolsai Assicurazioni le partecipazioni in Unisalute e in Linear. La quota in Unisalute, compagnia di assicurazione specializzata nel comparto sanitario, è pari al 98,53% del capitale e sarà ceduta per un corrispettivo di 715 milioni di euro. La partecipazione in Linear, che si occupa di vendita diretta di prodotti del comparto danni, in particolare auto, è del 100%, pari a un corrispettivo di 160 milioni. Il progetto di riassetto prevede inoltre che, qualora ne ricorrano le condizioni e i presupposti, anche la partecipazione di controllo del 63,39% in Arca Vita possa essere trasferita nei prossimi mesi a UnipolSai.

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