Di Maio ha detto che nel M5s ci sono valori di Almirante, Berlinguer e Dc? Ma de che? Mi hanno dato una cosa di mio nonno, una cosa proprio fascistissima. Si tratta di un programma politico: il M5S ha scopiazzato pure quello“. Sono le parole della europarlamentare di Forza Italia, Alessandra Mussolini, ospite di Ecg Regione, su Radio Cusano Campus. “Si attaccano a tutto questi qua” – continua – “Sono talmente nullità cosmiche mondiali che lo scopiazzano un po’ da Che Guevara, un po’ da Mussolini, un po’ da Berlinguer. Copiano sempre dalla mattina alla sera, tipo gli studenti che scopiazzano da internet. Questi però, poveracci, rischiano di essere radiati dall’università. Quelli del M5S invece scopiazzano a rotta di collo da tutti”. E rincara, inciampando in una inesattezza: “Non sopporto né Di Maio, né quella bellina… caruccetto, fighettino. Come si chiama? Di Battista. Sto facendo colazione, non parliamo né di Di Battista, né di Di Maio, che mi pare Alberto Sordi nel film ‘La signorina Margherita’ (in realtà, il film si chiama “Mamma mia, che impressione!”, ndr). Il padre di Di Battista è fascista? Non c’è di peggio di un padre con sani principi ma con un figlio degenerato“. Oltre al lapsus cinematografico, Mussolini incespica anche in un errore di carattere medico. Nel criticare con veemenza l’operato della sindaca della Capitale, afferma: “Ieri giravo per Roma sporca, lurida, putrida, con gli alberi che ti cadono in testa e c’era un comitato di cittadini che stava pulendo. Io su Roma sono avvelenata. Raggi si è data come auto-voto 7 e mezzo? E’ malata, è una ‘parafrontale’. E’ una malattia psichiatrica“. In realtà, la sindrome a cui forse fa riferimento l’eurodeputata è quella prefrontale. Poi sottolinea: “Che voto le do? “Visto”, lo presi una volta anche io in matematica. E’ talmente tragica che non puoi neanche darle una valutazione. Meglio che si cancella subito, perché è proprio un fiasco“. Scontata la sua posizione sullo ius soli: “A mia figlia Ginevra non danno una casa in affitto e a queste persone che non sono italiane, non vogliono esserlo, non vogliono integrarsi diamo lo ius soli? E noi italiani siamo trattati da pezze da piedi negli altri Stati? No, assolutamente no. La cittadinanza italiana te la devi conquistare e meritare. La devi volere, devi parlare italiano, devi lavorare, ti devi integrare e dopo 10 anni, anzi 20 anni, forse puoi diventare cittadino. Forse. L’italianità è un valore, adesso è diventata un discount. La diamo in saldo. Ma basta”

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