di Stefano Manganini

Ancora non è stato ultimato il conto delle vittime del terribile rogo di Londra in cui molte persone hanno perso la vita e molte, tra cui due nostri connazionali, sono ancora dispersi. Al momento, stando ai resoconti della Bbc, i vigili del fuoco stanno utilizzando cani e droni per cercare superstiti nei piani alti dell’edificio, che sono ancora troppo instabili per potervi accedere con uomini e mezzi.

Sebbene non sia ancora del tutto chiara la dinamica dell’accaduto, pare che la tragedia potesse essere evitata dunque qualcuno dovrà pagare. Almeno è questo il grido di disperazione dei residenti sopravvissuti all’incendio e di tutta la popolazione tanto della zona circostante l’edificio quanto di tutta la capitale. “Certo, i soldi non riporteranno indietro un fratello morto, ma quanto può essere fatto con il denaro, deve assolutamente essere fatto” ha dichiarato Jolyon Maugham, l’avvocato britannico che si è offerto di iniziare a titolo gratuito una causa contro il governo per ottenere un risarcimento dignitoso per coloro che hanno perso tutto.

La prima ministra Theresa May si è presentata ieri sul luogo dell’accaduto ed è stata ampiamente criticata perché non ha incontrato i sopravvissuti, cosa che invece ha fatto il leader laburista Jeremy Corbyn il cui consenso nei sondaggi è in costante crescita. La volontà è stata probabilmente quella di evitare ogni dimostrazione di dissenso pubblico che vede nelle politiche del suo partito la corresponsabilità nell’accaduto. Infatti i conservatori, notoriamente proprietari terrieri e investitori immobiliari, promuovono la liberalizzazione totale del mercato degli affitti e delle costruzioni, cercando di ridurre il più possibile i vincoli per assicurare abitabilità e sicurezza delle proprietà al fine di ridurre i costi per i costruttori.

L’edificio era stato sottoposto ad un rimodernamento costato circa 10 milioni di sterline per mettere in sicurezza gli appartamenti, ma pare che in proporzione si sia speso di più per ricoprire l’esterno dell’edificio con materiali di rivestimento dalle dubbie qualità ignifughe, al solo fine di rendere più gradevole l’aspetto esterno di un palazzo vecchio e abitato dalla fasce più deboli della popolazione. Si trattava infatti di un edificio in buona parte dedicato al “social housing”, concetto simile alle nostre case popolari, la cui estetica andava ad influire negativamente sull’appetibilità dell’area e sul valore delle sontuose proprietà circostanti.

Brandon Lewis, ex-ministro conservatore responsabile delle misure di prevenzione degli incendi ora ministro dell’Immigrazione, aveva rifiutato di inserire nel decreto di legislazione per la messa in sicurezza degli edifici la necessità di installare irrigatori antincendio in quanto questo avrebbe fatto lievitare i costi per i costruttori, notoriamente in ottimi rapporti con i governi Tory. Secondo gli esperti questa misura di sicurezza non avrebbe impedito all’edificio di bruciare, visto che il fuoco si è diffuso tramite il rivestimento esterno dell’edificio, ma avrebbe garantito la praticabilità dell’unica scala dell’edificio (altra anomalia costruttiva per un edificio di 24 piani) e avrebbe contribuito a salvare molte vite. Inoltre, Jacob Rees-Mogg, parlamentare conservatore pro-Brexit e investitore immobiliare, da tempo spinge per cancellare le normative che richiedano l’installazione di allarmi antincendio nelle abitazioni e di eliminare ogni vincolo legale per garantire l’abitabilità degli edifici.

In seguito a questo disastro molti elettori tradizionalmente conservatori stanno esprimendo la loro disapprovazione per l’attuale governo e minacciano di spostare il loro voto altrove se non verrano prese misure giuste nei confronti dei responsabili. Perfino la Gran Bretagna, paese che ha dato i natali ad Adam Smith, si sta indignando di fronte a tanta avidità.

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