Si combatte senza esclusione di colpi per condizionare la corsa che porterà i veronesi a scegliere il successore del sindaco uscente Flavio Tosi. L’obiettivo è quello di mettere in difficoltà l’avversario, utilizzando i social che diventano cassa di risonanza di immagini compromettenti o che appaiono tali. Era accaduto prima del voto di domenica, con la candidata Patrizia Bisinella e il suo compagno Flavio Tosi immortalati pochi giorni fa, in due distinte occasioni, assieme all’ex vicesindaco Vito Giacino, arrestato e condannato per una brutta storia di soldi ricevuti da un imprenditore. Le foto erano finite sul sito Cose divertenti della campagna elettorale veronese, che si considera vicino al candidato Federico Sboarina. E Tosi aveva gridato al pedinamento e al complotto.

Il copione si è ripetuto, ma a parti invertite, questa volta con una fotografia dalla simbologia politica e non etica. E’ finita sulla pagina Facebook Tutta la verità sulle elezioni-Verona, sorta probabilmente per rispondere con le stesse armi alle “Cose divertenti…”. Nella fotografia si vede il candidato della sinistra, Michele Bertucco, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, che pranza assieme a Sboarina e al consigliere di Forza Italia Daniele Polato.

Sembra che i tre stiano suggellando un patto elettorale. Sarebbe clamoroso perché la sinistra alleata con Lega Nord e Forza Italia non si è vista neppure in un film horror. La foto è stata pubblicata dal Corriere di Verona e così il sito Facebook vicino a Tosi ha inserito una didascalia molto eloquente: “Sboarina per essere eletto può chiudere accordi con chi vuole, anche con chi a Verona rappresenta l’estrema sinistra. Saranno gli elettori a giudicare se si può governare con la sinistra estrema che dice sempre NO. Veronesi”.

I commenti riequilibrano l’accusa rivolta a Tosi e Bisinella di raccattare a piene mani consensi dal centrosinistra, visto che la candidata Orietta Salemi è rimasta fuori dal ballottaggio. Su questo punto i tosiani ammettono di cercare voti solo nell’area centrista del Pd, ma non guarderanno di certo in faccia alla provenienza dei consensi pur di battere Sboarina, visto che devono recuperare al secondo turno circa 6mila voti mancanti.

Dalla sinistra è però venuta una smentita secca e l’interpretazione autentica di quella foto. E’ lo stesso Bertucco a dichiarare a ilfattoquotidiano.it: “Macché accordo per il ballottaggio. Io non andrò a votare e quindi non sto né con Tosi, perché è lui che telecomanda la Bisinella, né con Sboarina. Basta leggere il nostro programma elettorale nel capitoletto dedicato alle alleanze. Non possiamo stare con nessuno dei candidati che è compromesso con la gestione amministrativa di Verona negli ultimi dieci anni”. Sia Sboarina che Tosi-Bisinella ne sono coinvolti. Infatti, l’avvocato Sboarina  – che proveniva dalla destra – era assessore nel primo mandato di Tosi.

“Accordi? Ma siamo matti? Ho trovato fuori dal municipio il consigliere di Forza Italia e siamo andati a pranzo assieme. Poi ha telefonato Sboarina che era poco lontano e ci ha raggiunti al ristorante”. Di cosa avete parlato? “Non è stato un pranzo elettorale, non c’è stata nessuna intesa. Volevano solo informazioni su alcune questioni urbanistiche, visto che io sono considerato un esperto nella materia. Tutto qua”.

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