Kona è il nome della costa più occidentale dell’isola grande nell’arcipelago delle Hawaii, località ideale per chi ama cavalcare le onde: ed è proprio in questo modo che Hyundai ha deciso di chiamare il suo nuovo suv di taglia quasi-urbana (è lungo 4,16 metri, largo 1,8 e alto 1,55). La Kona è un’auto fatta per piacere ai giovani e costruita su una piattaforma inedita, condivisa con l’omologa Stonic, altra B-suv messa a punto dai cugini di Kia, che fanno parte del medesimo gruppo automobilistico coreano.

Gli ingredienti per fare buoni numeri sul mercato ci sono tutti: aspetto aggressivo, protezioni in plastica per carrozzeria e passaruota, tetto con tinta a contrasto e, probabilmente, un listino prezzi competitivo: il mix ideale per rompere le uova nel paniere a modelli come Renault Captur, Peugeot 2008, Nissan Juke e Citroen C3 Aircross. All’interno spicca lo schermo del sistema infotelematico da 7” o 8”, compatibile con smartphone grazie al quale si potrà usufruire di “Servizi Live” sul navigatore stesso, gratuitamente per sette anni.

Curata la tecnologia, completa di Head-up Display (che proietta le principali informazioni di guida nel campo visivo del conducente), frenata automatica di emergenza, avviso di superamento involontario della carreggiata, monitoraggio dello stato di vigilanza del guidatore, sensori per l’angolo cieco dei retrovisori laterali e retrocamera.

Inoltra la Hyundai Kona sarà fra le poche alternative del suo segmento a offrire in opzione la trazione integrale permanente: il modello sarà infatti costruito con 2 tipi di schema sospensivo posteriori, a ponte torcente per la 2WD e con multilink a doppio braccio per la 4×4.

In Europa la Kona sarà proposta con 2 motori 1.6 turbodiesel con potenze di 110 e 136 CV (quest’ultimo anche con cambio automatico a 7 rapporti). Unico propulsore a benzina il 3 cilindri 1.0 T-GDI da 120 CV con cambio manuale a 6 marce. Il debutto in Europa avverrà al Salone di Francoforte, in programma dal 12 al 24 settembre.

In Hyundai credono molto nelle potenzialità commerciali del modello (che nel 2018 sarà anche proposto in versione elettrica, con quasi 400 km di autonomia): l’obiettivo è di venderne circa 200 mila esemplari all’anno a livello globale. Impresa che non sembra affatto impossibile visto che tra il 2012 e il 2016 il segmento delle B-suv ha quintuplicato le vendite in Europa e nel Mondo.

Articolo Precedente

Citroen C3 Aircross, arriva lo sport utility piccolo e estroso – FOTO

next
Articolo Successivo

Volkswagen Polo, ecco la nuova generazione. Ve la raccontiamo – FOTO

next