Tutti uniti contro l’obbligo dei vaccini. Succede in Alto Adige, dove il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità una mozione che chiede “lo stralcio delle misure coercitive previste dal decreto sui vaccini e una campagna di sensibilizzazione ampia ed equilibrata”. Tutti favorevoli, dai verdi alle destre italiane e tedesche, dal Südtiroler Volkspartei al Movimento 5 stelle. Unico assente il Pd, i cui consiglieri erano impegnati altrove. “Sì alle vaccinazioni, ma non alle imposizioni”, è la posizione sulla quale maggioranza e opposizioni hanno trovato l’accordo.

Emerge così ancora una volta l’allergia sudtirolese agli obblighi per i vaccini, influenzata dalle politiche dei ‘vicini di casa’ austriaci, da sempre fedeli alla strada delle raccomandazioni. L’Alto Adige però è anche maglia nera d’Italia per quanto riguarda la copertura vaccinale, stando ai dati pubblicati dal ministero della Salute nel marzo scorso. Bolzano infatti risultava all’ultimo posto per antiepatite B e antitetanica, come anche per il morbillo che ora rientra tra le vaccinazioni obbligatorie.

Tant’è che ad applaudire il via libera alla mozione, firmata dal consigliere Andreas Pöder (BürgerUnion) e dall’assessora alla Sanità Martha Stocker, era presente un folto gruppo di genitori e figli. In piazza Magnago a Bolzano, fuori dalla sede del Consiglio provinciale, hanno festeggiato la notizia, anche se concretamente non cambia nulla. Infatti tra i poteri della Provincia Autonoma non rientra la competenza legislativa primaria su questo tema. Ma dall’Alto Adige arriva comunque un chiaro segnale di insofferenza rispetto al decreto voluto dal ministro Beatrice Lorenzin. Insofferenza rispetto al passaggio da 4 a 12 dei vaccini obbligatori, ma soprattutto rispetto alle sanzioni: multe fino a 7.500 euro, sospensione da scuola e rischio della potestà genitoriale.

Un segnale che però potrà avere delle conseguenze. Il Südtiroler Volkspartei infatti è al governo con il Pd, ma sui vaccini non la pensa allo stesso modo. “La strada è quella della conoscenza, perché misure impopolari possono suscitare reazioni sfavorevoli anche in chi è d’accordo sulle vaccinazioni”, ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher (Svp), prima dell’inizio della seduta. “Ci aspettavamo un iter parlamentare su questo tema, con estese possibilità di riflessione – gli ha fatto eco l’assessora alla Sanità – invece è stata decisa la strada del decreto”.

E adesso sono le opposizioni, con in testa Pöder, promotore della mozione, a chiedere proprio all’Svp di combattere in Parlamento “per ottenere la competenza primaria sul tema dei vaccini” e far valere le ragioni dei sudtirolesi. Tra i consiglieri c’è anche chi, come i Freiheitlichen, rivendica la propria contrarietà alle vaccinazioni in generale. Ma la posizione sulla quale si è trovato l’accordo è quella condivisa anche da Verdi e da Movimento 5 stelle, come ha spiegato in Aula il consigliere pentastellato Paul Köllensperger: “Vaccinare è un obbligo sociale, ma le imposizioni sono una disfatta della politica che non riesce più a convincere la gente”.

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