Continuano a essere segnalati in Italia presunti casi di Blue Whale, il cosiddetto “gioco del suicidio”, che chiede una serie di prove online fino alla sfida estrema del togliersi la vita. Dopo i casi sospetti di Ravenna e Molfetta – dove un 17enne è stato salvato dai Carabinieri lungo i binari mentre era pronto a lanciarsi all’arrivo del treno – l’attenzione si sposta su Savona, dove si sono verificati nelle ultime settimane tre casi sospetti legati al folle gioco.

La sindaca della città ligure, Ilaria Caprioglio propone di arginare – o meglio contenere – il fenomeno mediatico tramite iniziative scolastiche basate sul dialogo e sulla sensibilizzazione: “A partire dal prossimo anno con il primario di psichiatria Valenti stiamo studiando un percorso nelle scuole, con una serie di incontri legati ai temi del disagio giovanile che saranno aggiornati anche per il contrasto a fenomeni come il recente Blue Whale”. Sulla psicosi-Blue Whale, Caprioglio sottolinea: “Parlarne è positivo. Il problema è che poi ci possono essere episodi di emulazione. E il mio dubbio è che si tratti di questo. Come amministrazione puntiamo a sensibilizzare i giovani, un percorso più lento ma che può portare le nuove generazioni ad essere cittadini consapevoli”.

Segue la strada della prevenzione anche la Polizia di Stato di Mantova che, dopo una denuncia per un presunto caso di Blue Whale nella capitale, invita chiunque venga a conoscenza di situazioni sospette a segnalarle alle forze dell’ordine, evidenziando come si tratti di iniziative “orchestrate da soggetti assolutamente privi di scrupoli, che approfittano della debolezza di alcuni soggetti, per lo più adolescenti, portandoli a commettere anche gesti estremi, con subdole quanto assurde minacce online”. Che cosa è successo a Mantova? Una giovane si è presentata all’ufficio denunce della questura manifestando la sua preoccupazione per un amico a suo dire rimasto coinvolto nel noto “gioco online”. Il ragazzo, anch’egli minorenne e residente a Roma, avrebbe confidato all’amica tramite messaggi WhatsApp di avere iniziato il “gioco” da una settimana e di non avere la forza di smettere, perché il suo “curatore” – così si definiva –  minacciava ripercussioni sulla famiglia. Suicidarsi, l’unica scelta rimasta. Fortunatamente il giovane non aveva ancora messo in atto alcun gesto e, grazie alla segnalazione dell’amica, è stato possibile l’intervento.

Le misure di prevenzione sono all’ordine del giorno in molte amministrazioni locali italiane, comprese quelle non ancora colpite da segnalazioni o casi di cronaca. I consiglieri regionali delle MarcheFrancesco Giacinti, Boris Rapa insieme al presidente dell’assemblea legislativa Antonio Mastrovincenzo, hanno presentato una mozione per prevenire il fenomeno Blue Whale. “Anche le tranquille cittadine marchigiane non sono immuni dal diffondersi del fenomeno sociale del momento che, imperversando recentemente in Rete, sta coinvolgendo adolescenti, giovani e persone fragili. Stiamo parlando del Blue Whale Challenge: subdolo gioco on-line con il quale, una volta entrati in connessione, le menti più deboli vengono indotte ad azioni pericolose per la propria vita, fino ad atti di autolesionismo e di suicidio“. Il Consiglio regionale marchigiano ha recentemente approvato una proposta di legge contro il cyber-bullismo. E questa volta si appresta ad approvare un altro provvedimento per contrastare il gioco della balena azzurra: “Abbiamo presentato una mozione volta a creare e diffondere una campagna informativa diretta tanto agli adolescenti quanto alle loro famiglie, da diffondere nelle scuole e in luoghi di interesse, per poter riconoscere i segnali che possano identificare la partecipazione alla Blue Whale Challenge da parte dei minori e, più in generale, informare dei pericoli che si corrono sul web, su come riconoscerli, evitarli e, nel caso, a chi rivolgersi per chiedere aiuto”.

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