Se accelerano i tempi per il voto, anche i 5 stelle dovranno adeguarsi e fare le primarie online per scegliere il candidato presidente del Consiglio entro l’estate. La conferma di quella che fino a ieri era un’ipotesi, è arrivata direttamente dal deputato M5s Luigi Di Maio: “Se le elezioni saranno a ottobre”, ha detto in un’intervista a Repubblica, “la road map cambia. Non abbiamo problemi a fare tutto entro l’estate. Io in campo? Decidono gli iscritti”. Il vicepresidente della Camera ha quindi parlato dell’accordo con il Pd di Matteo Renzi sulla riforma elettorale, negando che sia “un inciucio”: “Partecipiamo all’intesa sul modello tedesco perché stavolta la proposta è seria e per soddisfare la richiesta di Mattarella”. Quindi le sue priorità se i 5 stelle dovessero arrivare al governo: “Nei primi 100 giorni a Palazzo Chigi approveremo il reddito di cittadinanza. Poi aboliremo Irap, Equitalia e studi di settore”. Su Equitalia in particolare, in realtà, il governo ha già deciso nei mesi scorsi l’accorpamento con l’agenzia delle entrate.

I grillini nelle ultime ore hanno accettato non solo di sedere al tavolo con il Pd, ma anche di fare l’accordo sulla legge elettorale. Una scelta che è stata approvata dagli iscritti, ma che comunque segna un momento di passaggio per il M5s. “Ci siamo confrontati nelle sedi istituzionali e alla luce del sole, senza inciuci sottobanco, su un modello su cui abbiamo chiamato a esprimersi i nostri iscritti. Solo dopo il loro ok, abbiamo portato la proposta al Pd”. Il probabile futuro candidato premier ha detto di non essere preoccupato per quanto riguarda la necessità di fare alleanze, tanto da ribadire l’obiettivo quasi impossibile: “Puntiamo a superare il 40% che col sistema tedesco ci permetterà di governare da soli. Quindi ci saranno tantissimi nuovi cittadini eletti in Parlamento. Anche in questo caso ci saranno le parlamentarie on line”. E alla domanda se, dopo il voto, vedrebbe più probabile un’alleanza con la Lega o con la destra ha risposto: “Con chi accetterà il nostro programma senza alleanze precostituite“.

Gli obiettivi una volta al governo sono, almeno nella testa di Di Maio, già definiti: “La prima cosa che faremo”, ha annunciato, “sarà approvare il reddito di cittadinanza, le coperture le abbiamo già. In questo modo rimettiamo al centro il lavoro e facciamo ripartire i consumi. Poi ci vuole una seria lotta alla corruzione, abolizione di Equitalia, degli studi di settore e dell’Irap per dare ossigeno alle imprese che vogliono crescere, avvio del programma di conversione energetica verso le rinnovabili”.

Sulla squadra di governo “deciderà il candidato premier. Una cosa è certa: presenteremo una squadra di altissimo livello prima delle elezioni. Sfido i partiti a fare altrettanto”. I grillini sono al lavoro per cercare tecnici nei ministeri e nelle università e per riempire tutte le caselle necessarie in caso di vittoria nelle urne. Ma soprattutto è cambiata la linea: la squadra di governo in un primo momento avrebbe dovuto essere scelta dalla rete (così come annunciato più volte da Gianroberto Casaleggio), ma Beppe Grillo in un’intervista al Corriere di inizio maggio ha invece detto che sarà il candidato premier a fare la selezione. Nelle ultime settimane, sotto la regia di Davide Casaleggio, il M5s sta portando avanti numerose iniziative con rappresentanti istituzionali e imprenditori proprio per iniziare ad accreditarsi in mondi diversi da quelli di provenienza. Ieri c’è stato un convegno sulla giustizia ad esempio, dove sono intervenuti vari nomi importanti tra cui il pm Nino Di Matteo che non ha escluso la strada della politica. Su questo Di Maio ha commentato: “Dico solo che la sua disponibilità è una buona notizia”.

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