È stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e per le minacce a Roberto Saviano, ma in assenza di sentenze definitive è ancora libero. E adesso può anche tornare a fare l’avvocato. Lo ha deciso il Consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine degli Avvocati di Napoli che ha revocato la sospensione cautelare dalla professione di Michele Santonastaso. Il legale, che appartiene al Foro di S. Maria Capua Vetere, era stato sospeso nel 2010 dall’Ordine in via cautelare, e la decisione era stata confermata nel 2014. Successivamente all’approvazione del nuovo regolamento di disciplina del Consiglio nazionale forense la vicenda è stata rimessa al Consiglio Distrettuale di Napoli, che ha disposto la revoca del provvedimento di sospensione cautelare.

Santonastaso, storico avvocato del clan dei Casalesi, è sottoposto ad obbligo di dimora a Milano. Nel dicembre 2014 era stato condannato a 11 anni in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica. Risale al mese precedente, invece, la condanna a un anno di reclusione emessa dalla terza sezione del tribunale di Napoli per le minacce a Saviano e alla giornalista de Il Mattino Rosaria Capacchione, ora senatrice Pd. In quell’occasione la corte aveva assolto gli altri tre imputati, i boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine e l’avvocato Carmine D’Aniello.

Il primo a commentare il ritorno alla professione forense di Santonastaso è proprio l’autore di Gomorra. “La camorra ha vinto, definitivamente Michele Santonastaso, l’avvocato dei boss casalesi condannato a 11 anni per aver portato ordini di morte del clan Bidognetti e per aver minacciato in aula, durante il processo Spartacus, me, la giornalista Rosaria Capacchione, i magistrati Raffaele Cantone e Federico Cafiero De Raho, oggi torna a fare l’avvocato”, scrive Saviano su facebook. La notizia della revoca della sospensione di Santonostaso ha raccolto commenti anche in parlamento. “Ci chiediamo come questo possa succedere in un paese che si reputa normale. È inaccettabile che dopo tanti anni siamo solo alle sentenze di primo grado e nulla più. Siamo preoccupati di ciò che succederà da oggi in poi alla collega Capacchione che da anni per le sue inchieste e anche per quelle minacce vive sotto scorta”, dicono invece i senatori del Pd Stefano Vaccari, Salvatore Tomaselli, Daniele Borioli, Valeria Cardinali e Camilla Fabbri. “Ha ragione Saviano: dispiace che il Ministro Orlando non si accorga che questi fatti gettino un’ombra pesante sulla credibilità dello Stato e della giustizia nella doverosa battaglia contro i clan”, è il commento della  la senatrice Lucrezia Ricchiuti, capogruppo in commissione parlamentare antimafia per Mdp.

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