Paura terrorismo in Spagna. A Marbella un’auto all’improvviso si è lanciata contro la folla in una zona pedonale, falciando tre persone e facendo subito pensare ai drammatici precedenti di Nizza e Berlino.  I testimoni, tutti in strada per la festa dello Champagne, scioccati parlano subito di terrorismo, dicono che l’auto sterzava per colpire più persone possibili. Ma solo dopo i primi attimi di terrore si scopre che la macchina impazzita in realtà non era lanciata a caso sulla folla, ma puntava su tre persone ben precise. Per vendetta.

La polizia spagnola, dopo un inseguimento, ha arrestato l’autista e un altro passeggero dell’auto, entrambi ubriachi e, mentre si rincorrevano notizie sempre più confuse sulla natura dell’attacco, testimonianze e immagini già viste troppe volte dei feriti distesi lungo la strada, hanno piano piano ricostruito il puzzle.

Nel beach club più noto della capitale della Costa del Sol si sta celebrando lo ‘Champagne Party’, ma forse ne scorre troppo e tra due gruppi di inglesi scatta una rissa. Lo scontro è così violento che vengono tutti buttati fuori. Quando si ritrovano per strada continuano i tafferugli, finché un gruppetto di loro, quattro persone, si stacca dagli altri e si allontana nel bosco. Ma non è una resa. Poco dopo tornano in macchina, a massima velocità, per investire i componenti dell’altro gruppo. E ci riescono: sono i tre feriti di cui poco dopo parlerà il ministro dell’Interno. Dopo averli travolti riescono a fuggire e si dirigono verso l’autostrada, una folle corsa che li porta a perdere il controllo dell’auto nel tentativo di fuggire ad un posto di blocco della polizia e scontrarsi con un’altra macchina. Altri quattro feriti lasciati dietro di sè fino a quando la polizia riesce a bloccarli. L’autista è ferito in modo grave, gli altri in maniera più lieve.

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