L’intero stadio colorato con cartoncini giallorossi. La musica del Gladiatore in sottofondo. Il giro d’onore davanti ai 65mila che affollano l’Olimpico, tra le lacrime. E poi un lunghissimo abbraccio del capitano, in lacrime, con i figli e la moglie Ilary Blasi. È iniziata così la festa di addio di Francesco Totti, dopo la partita che ha visto la Roma battere il Genoa 3 a 2. Un secondo dopo il fischio dell’arbitro tutti i giocatori della Roma sono corsi intorno a Totti per un abbraccio collettivo. L’intera squadra ha indossato una maglietta speciale con un 10 stilizzato sulla schiena. Poi sono entrati decine di giocatori delle giovanili che hanno steso sul prato un’enorme maglietta giallorossa con il numero 10.

L’intero stadio ha cantato “C’è solo un Capitano” e gli altoparlanti hanno intonato “Roma Capoccia” di Venditti. Sul prato anche il presidente James Pallotta che ha consegnato a Totti una targa commemorativa. L’ottavo re di Roma ha poi autografato un pallone e l’ha lanciato ai tifosi della curva sud. Ilary indossa la maglia ‘6 unico‘ come quel ‘6 unica’ che lui le dedicò durante derby. Tante le lacrime anche sugli spalti. “Ci siamo. È arrivato il momento. Purtroppo è arrivato, speravo non arrivasse mai”, ha detto Totti al microfono, commosso. “Venticinque anni non si dimenticano così, con voi dietro alle spalle che mi avete spinto anche nei momenti difficili. Voglio ringraziarvi. Lo sapete che non sono di tante parole, però le penso. Con mia moglie ci siamo messi a tavolino in questi giorni e le ho raccontato un po’ gli anni vissuti con questa maglia, questa unica maglia. E abbiamo scritto una lettera per voi”. E la lettera inizia così: “Starei con voi altri 25 anni. Ma il tempo non vuole. Maledetto tempo“. “Scusate se non ho rilasciato interviste in queste settimane. Spegnere la luce non è facile. Concedetemi un po’ di paura, questa volta sono io che ho bisogno di voi, del vostro calore”.

“Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina”, ha continuato Totti. Nascere romani e romanisti è un privilegio. E fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Non vi emozionerò più con i piedi ma il mio cuore starà sempre con voi. Ora scendo le scale, entro in uno spogliatoio che mi ha accolto che ero bambino e che lascio adesso che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato 28 anni di amore. Vi amo”.

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