E’ partito tutto con un semplice hashtag: #siamotutticinematti. L’idea era quella di raccogliere con un self tape, realizzato anche con il proprio cellulare, il più alto numero di clippini (da un paio di minuti al massimo) in grado di raccontare la propria passione per il cinema e quando è iniziata. Il gruppo è quello dei Cinematti su Facebook che, proprio in questi giorni, ha tagliato il traguardo dei 62.000 iscritti.

Le risposte dei membri sono state numerosissime fin dall’inizio. Quello che ha immediatamente colpito è stato il desiderio di confrontarsi e di mettersi alla prova con uno strumento di comunicazione che, quasi per tutti, rappresentava una novità. Come prendere l’aereo per la prima volta. “Sono cinematto per legittima difesa” è stata una delle prime motivazioni di un iscritto e via via sono giunte tutte le altre, dando vita ad un universo infinito di umanità e allegria. C’è chi si è filmato nel traffico di Roma, chi sul posto di lavoro, chi in casa sul proprio divano. E poi ancora chi ha scelto la compagnia del proprio gatto per parlare dei film dell’infanzia, chi ha voluto accanto a sé il cane, chi ha mostrato la sua videoteca, chi si è reso protagonista di montaggi virtuosi, chi ha puntato sul bianco e nero e chi ha scelto una volenterosa nipotina come collaboratrice delle riprese. Insomma raccontare l’amore per il cinema è diventato anche un pretesto per misurare la propria fantasia e creatività.

Vincendo l’imbarazzo iniziale tutti hanno sfogliato l’album dei ricordi parlando dei primi film visti, di sale cinematografiche che non esistono più (quanta nostalgia per il “pidocchietto”, nomignolo affettuoso con cui si indicava quel genere di cinema romano, un po’ pulcioso, dove si poteva anche fumare). E quanta tenerezza nella memoria di chi ringrazia commosso i genitori per avergli fatto scoprire il fascino della settima arte. Tornano alla mente i western di Sergio Leone, i thriller hitchcockiani, i film di animazione, quelli sperimentali, le commedie e tanto altro ancora. Non pochi, soprattutto tra i più giovani, hanno iniziato con gli horror per poi approfondire altri generi.

E’ stato bello assistere a questo gioco che ha coinvolto ogni categoria sociale, ogni età, perfino attori e aspiranti registi. Come per magia, quelle che erano prima solo parole gettate nel web, si sono trasformate in volti, voci, accenti che hanno finito per unire tutti, dal Trentino alla Sicilia, riducendo le distanze della rete. Questa iniziativa ha messo in discussione uno dei luoghi comuni sui social network, cioè il nascondersi dietro a una foto profilo intessendo rapporti che nel mondo reale non hanno alcun valore concreto. In realtà è emerso il non volersi più accontentarsi della virtualità, anche a costo di mettere da parte qualsiasi forma di timidezza.

Dunque, chi avesse voglia di partecipare a questa iniziativa può collegarsi al gruppo e postare sulla pagina il proprio clippino con allegria e spontaneità. 

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