Polemiche per la presentazione di un libro, al collegio Valla di Pavia: non solo per il contenuto di Il campo dei santi, giudicato razzista, ma soprattutto perché l’evento è stato promosso dal circolo di estrema destra Ordine Futuro Pavia e dalla casa editrice Ar, fondata da Franco Freda. Processato per la strage di Piazza Fontana insieme a Giovanni Ventura e assolto per insufficienza di prove in appello nel 1985 a Bari, Freda viene indicato (con Ventura) esecutore materiale della strage dai giudici della Cassazione che nel 2005 confermarono l’assoluzione definitiva per Carlo Maggi, Delfo Zorzi e Giancarlo Rognoni. Immediate le reazioni dell’associazione dei familiari delle vittime di Piazza Fontana e dell’Anpi, e c’è perfino chi chiede le dimissioni del rettore del collegio Valla, Maurizio Maccarini

Il libro di Jean Raspail, pubblicato per la prima volta nel 1973, è un romanzo di fantapolitica ambientato negli anni ’90, in cui si immaginano conseguenze disastrose per la civiltà occidentale di un’ipotetica immigrazione di massa. Il presidente dell’Anpi provinciale Roberto Cenati e Carlo Arnoldi, dell’associazione vittime della strage, hanno inviato una lettera di protesta al rettore del Collegio e al rettore dell’Università di Pavia, Fabio Rugge. “Ciò che ci ha profondamente addolorato – si legge nella lettera – oltre al taglio xenofobo e razzista del testo, è che l’iniziativa è stata promossa anche dalla casa editrice Ar fondata da Franco Freda, riconosciuto responsabile con Giovanni Ventura”. Nonostante il verdetto degli ermellini Freda non è più processabile per i fatti avvenuti a Milano nel dicembre del 1969, perché appunto già processato e assolto.

Si spinge oltre Luigi Profeta, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio di Pavia, che ha chiesto le dimissioni del rettore del Valla: “Questa iniziativa ha violato la Costituzione della Repubblica italiana e più di un codice etico del nostro Ateneo”. Ha dichiarato Profeta, e ha aggiunto: “Non è ammissibile che organizzazioni come Ordine Futuro Pavia abbiano agibilità politica all’interno dell’Università”. Il rettore Maccarini respinge con fermezza le accuse: “Durante l’incontro l’atmosfera era pacata. Non devo prendere le distanze dall’ideologia fascista, così come non le ho prese da quella comunista quando nella biblioteca del Collegio ho autorizzato una manifestazione del Partito comunista combattente”. Di questo avviso anche il rettore dell’Università di Pavia, secondo cui Maccarini “ha operato con sensibilità democratica e saggezza. Quello che è importante è che l’Università e i nostri Collegi stanno dalla parte dell’inclusione“.

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