“Un gesto dimostrativo” provocato da un “ordigno non era atto ad offendere” quello che è saltato in aria a Roma, provocando due esplosioni. Era collegato a un timer e aveva dentro due bottigliette con del liquido, probabilmente benzina. Era stato piazzato tra due auto nel parcheggio dell’ufficio postale di via Marmorata, a poca distanza da piazzale Ostiense.

Nessuno è rimasto ferito e alcune auto hanno riportato danni, anche se lo scoppio ha provocato il caos all’interno e all’esterno degli uffici. L’area è stata transennata e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e non si è esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella della matrice anarchica del gesto. Nelle indagini si valutano possibili collegamenti con un incendio che un mese fa distrusse 15 tra furgoni, auto e scooter nel deposito mezzi delle Poste a Colli Aniene, alla periferia di Roma.

Video di Manolo Lanaro

Al suo interno, probabilmente, c’era “un litro di liquido infiammabile ma non di più” secondo quanto ha riferito il funzionario di polizia Massimo Improta ai microfoni di RaiNew24. “L’esplosione – ha specificato – non ha danneggiato vetri. Gli schizzi infiammati hanno raggiunto il cofano della macchina accanto”. Sul posto sono rimasti “due involucri di plastica simili a bottiglie di plastica da mezzo litro”.

Si è trattato senz’altro, ha sottolineato, di un “atto dimostrativo” perché l’ordigno è stato realizzato mettendo insieme, con perizia, diversi oggetti a uso domestico, evidentemente da “una o più persone che sanno quello che fanno”. Inoltre l’ordigno è stato “posizionato in un posto di pubblico interesse nel quale i danni sono stati contenuti”. Sul posto “ci sono telecamere e gli investigatori stanno verificando” se hanno ripreso i responsabili. I dipendenti del vicino ufficio postale “hanno sentito l’esplosione, preso l’estintore e subito domato le fiamme“.


Le testimonianze – “Abbiamo sentito una prima esplosione, poi dopo 2-3 secondi un’altra più forte – racconta Giulia, barista in un chiosco a poche decine di metri dal parcheggio delle Poste di via Marmorata -. Abbiamo visto subito le fiamme alte e il fumo nero, c’è stata paura e abbiamo subito capito che non era stato un incidente. Ci siamo avvicinati e abbiamo visto che non c’erano feriti né danni particolari”, aggiunge la ragazza.

Un’altra testimone è un’addetta alla pulizie dell’ufficio postale, che aveva parcheggiato l’auto non molto tempo prima dell’esplosione proprio sul lato opposto rispetto al punto in cui è stata collocata la bomba, a pochi metri di distanza. “Ero di sopra e abbiamo sentito un botto e poi un altro – racconta Chiara -. Dalla finestra abbiamo visto due persone che correvano perché spaventati, poi sono scesa per vedere cosa era successo alla macchina. Cosa ho pensato? Non al terrorismo, inizialmente ho pensato a una rapina, visto che lì c’è il bancomat“.

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