Sull’insegnamento della canzone d’autore a scuola, interviene anche il Club Tenco dopo che il ministro Dario Franceschini nei giorni scorsi era tornato a parlarne, come fa oramai ciclicamente da quando ha assunto la guida del ministero dei Beni e delle attività culturali. Così, il direttivo del Tenco, che è la massima autorità italiana per ciò che riguarda la canzone di qualità, ha diramato un comunicato in cui invita a concretizzare l’azione istituzionale: “Prendendo atto con soddisfazione della dichiarazione formulata dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, in occasione dell’incontro con Patti Smith – in merito all’opportunità di insegnamento nelle scuole dei testi dei cantautori, in quanto forme d’arte e momenti di formazione culturale dei valori che hanno accompagnato intere generazioni – il Club Tenco di Sanremo auspica che l’impegno istituzionale espresso in proposito dal ministro possa investire l’intero patrimonio della nostra canzone d’autore […], in linea con l’attività di studio, ricerca e valorizzazione svolta in tale ambito dal Club nel corso di questi ultimi 45 anni“.

Se le parole del ministro appaiono periodiche e, per questo, innocue e di circostanza, sembra decisiva la discesa in campo della più importante realtà italiana promotrice di questa forma d’arte. Già due anni fa Franceschini, in occasione delle celebrazioni per il compleanno di Lucio Dalla, si espresse in maniera simile e, già allora, da queste pagine arrivò l’invito – corredato da suggerimenti realistici – a muoversi in maniera concreta in tal senso. Ora il Tenco interviene e lo fa con una proposta di fattivo coinvolgimento: “Il Club Tenco esprime l’augurio di avere il ministro Franceschini ospite nel corso di uno dei prossimi eventi promossi e organizzati dal Club, al fine di valutare di comune accordo nuovi progetti e nuovi percorsi di sviluppo sul terreno della divulgazione e valorizzazione della canzone d’autore nel nostro Paese”.

Dal canto suo, il Club Tenco non è ovviamente nuovo al coinvolgimento degli studenti nelle proprie attività: basti pensare che negli ultimi mesi ha realizzato eventi pensati appositamente per le scuole, in cui ha fatto conoscere, a centinaia di ragazzi, artisti come Piero Ciampi o Ivan Graziani. Negli anni addietro, inoltre, spesso ha coinvolto intere scolaresche: nei giorni del Premio Tenco e non solo. Ora la palla passa definitivamente al ministero dei Beni e attività culturali che – presumibilmente in sinergia col Miur – potrebbe intensificare gli sforzi verso un filologico e ragionato riconoscimento scolastico e culturale di questa particolare forma letteraria.

Dopo il Nobel alla Letteratura a Bob Dylan, i tempi sono oramai sono maturi e gli studi in Italia si trovano a buon punto. Il Tenco, mettendo a disposizione la propria quasi cinquantenaria esperienza, ha formalizzato la proposta. Sarebbe davvero un peccato non accogliere un così favorevole invito.

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