Sesso & Volentieri

100 dollari per 20 minuti su Skype, senza fare sesso. Storia della escort Olivia Coxxx, maestra di “findom”

Si va dalla “verbal humiliation”, ovvero farsi degradare verbalmente, denigrare a voce le dimensioni del proprio pene, o sentirsi sminuire le proprie doti di mascolinità; fino al “blackmail”, ovvero un ricatto consensuale dove la dominatrice va sulla pagina Facebook del sottomesso e pubblica i segreti inconfessabili e sozzi del suo cliente in modo che li possano vedere parenti e amici

di Davide Turrini

100 dollari per 20 minuti di contatto su Skype o 450 per un’ora d’incontro di persona, scontate a 800 per due ore. È il tariffario della 25enne escort di Melbourne, Olivia Coxxx, che, come riportato dal sito web news.co.au, offre una “specializzazione” oggi molto in voga: la findom, ovvero la financial domination, vera e propria pratica fetish dove spesso i due componenti dell’atto sessuale nemmeno si sfiorano fisicamente. Basta scorrere l’infinito elenco di pratiche offerte da Olivia sul suo sito per farsi un’idea precisa dell’assunto. Si va dalla “verbal humiliation”, ovvero farsi degradare verbalmente, denigrare a voce le dimensioni del proprio pene, o sentirsi sminuire le proprie doti di mascolinità; fino al “blackmail”, ovvero un ricatto consensuale dove la dominatrice va sulla pagina Facebook del sottomesso e pubblica i segreti inconfessabili e sozzi del suo cliente in modo che li possano vedere parenti e amici. Oppure ancora si passa dal “financial draining”, il drenaggio anche qui consensuale del conto in banca del sottomesso che all’atto dello svuotamento dovrebbe goderne fino all’orgasmo; fino alla “sissification” che poi sarebbe un altro ricatto consensuale con il sottomesso travestito e truccato da donna, fotografato dalla mistress e le foto mostrate in pubblico.

Esistono clienti che mi pagano per l’ “ignoring”. Su Skype io mi siedo davanti a loro e magari mi metto al telefono, parlo con un’amica del patetismo dei maschi e li ignoro”, a spiegato la Coxxx a News.com.au. “Credo che il fascino, la stimolazione più grande per i clienti sia quella di voler essere impotenti di fronte ad una donna attraente. E poi c’è l’eccitazione per il ricatto a compiere determinati atti sessuali di sottomissione, oppure di versare del denaro per me. Attenzione però limiti e termini di queste pratiche sono sempre decise insieme ai clienti prima della prenotazione”. Un altro servizio molto richiesto e offerto da Olivia è l’ “escorting gay” che vede gli uomini prostituirsi con altri uomini per ricavare denaro che poi sarà subito donato alla Coxxx. “Io sono uno delle poche escort in Australia che offre questo servizio. Le richieste sono tante, ma molto pochi in realtà si prestano a farlo. Spesso i clienti che lo chiedono sono direttamente interessati al “findom” ma non hanno denaro sufficiente per pagarmi”.

Olivia è sempre stata curiosa di sapere come funzionasse l’industria del sesso, tanto che appena compiuti i 18 anni ha provato la sua prima esperienza da escort, poi ha iniziato a fare lap dance, infine la cam girl; ma solo di recente ha affinato le sue abilità da dominatrice e umiliatrice, come da findom. “Mi piace molto questo lavoro, è la mia passione. E se fosse socialmente più accettato lo farei per il resto della vita”, ha concluso l’intervista la ragazza. “Speriamo che lo stigma sorto attorno al lavoro sessuale cambi. E’ una professione legale e valida come tutte le altre. Non ci si può trovare nel 2017 valutate ancora come persone inferiori nel contrattare ad esempio affitti o prestiti in  banca come mi è accaduto anche recentemente”. Ma finché si può prosciugare (consensualmente) il conto corrente di uno schiavo il problema, siamo sicuri, potrà essere facilmente superato.

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