“Sono contento che il Bataclan riapra. E’ una cosa simbolica. Questo è un concerto per celebrare la vita, per dire no ai terroristi”. Parola di Xavier Jugelé, il poliziotto ucciso ieri nell’attacco  sugli Champs Elysees. Il suo pensiero lo aveva riportato sui social network a novembre 2016, subito dopo aver preso parte – tra il pubblico – al concerto di Sting organizzato per la riapertura del locale parigino assaltato dai terroristi, che il 13 novembre 2015 avevano ucciso 130 persone in tutta la capitale francese. L’agente avrebbe compiuto 38 anni tra qualche giorno. Ieri sera era in servizio con la 32ma Compagnia di intervento – responsabile del turno di servizio a guardia di un centro culturale turco – quando il 39enne Cheurfi ha aperto il fuoco con un kalashnikov, uccidendolo sul colpo e ferendo altri due colleghi. Secondo quanto scrive Le Figaro, il prossimo 2 maggio Jugelé avrebbe dovuto lasciare la direzione ordine pubblico e circolazione, per passare alla polizia giudiziaria. Nato a Bourges, era membro dell’Associazione dei poliziotti Lgbt, aveva un compagno con il quale era unito civilmente e non aveva figli. Il 20 gennaio scorso aveva ricevuto un encomio per il coraggio dimostrato in occasione dell’evacuazione di un palazzo di Boulogne-Billancourt, dove si era verificata una forte esplosione.

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Parigi, la notte in “ostaggio” nei locali dietro gli Champs-Elysées. Tra paura e voglia di Marine Le Pen

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Parigi, il comizio di Jean-Luc Mélenchon sfida il silenzio per attentato. I suoi: “Resistiamo a strategia paura”

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