I tre protagonisti più o meno volontari della polemica istituzionale in salsa campana potevano incontrarsi oggi. A Napoli, infatti, c’era da accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato nel capoluogo campano per visitare il museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Alla fine, però, il sindaco Luigi De Magistris ha dato forfait. “Stamattina alle 8.30 ho sentito telefonicamente il presidente della Repubblica perché intendevo dargli il benvenuto, non potendo essere presente al Museo di Pietrarsa perché istituzionalmente inchiodato in Consiglio comunale per la maratona podromica al bilancio“, ha detto il primo cittadino.


video di Fabio Capasso

Presenti invece all’incontro con il capo dello Stato, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ,e il questore di Napoli, Antonio De Iesu, gli altri due soggetti coinvolti nella polemica nata ieri a seguito dell’ennesimo fuorionda del governatore. Parlando con il parlamentare Pd Leonardo Impegno, infatti, De Luca ha riferito un parere negativo sul sindaco che gli sarebbe stato fornito dal questore in prima persona.  “Questo ha amministrato come un pazzo, ho lasciato la città 5-6 anni fa, non è cambiato un c… anzi è peggiorata”, avrebbe detto De Iesu al governatore. “Su quel fuori onda ho già detto tutto, confermo la posizione espressa ieri con il comunicato”, ha risposto oggi il questore ai cronisti che gli chiedevano un commento, confermando di non aver “assolutamente espresso giudizi”nei confronti di alti livelli istituzionali o politici.

De Magistris, invece, ha raccontato di aver avuto un colloquio già ieri sera sia con il questore che con il ministro dell’Interno, Marco Minniti.  “Quel fuori onda – ha spiegato – è pericoloso e mi dispiace che il presidente della Regione abbia trascinato il questore in una polemica in cui non andava trascinato”. Poi il primo cittadino è andato all’attacco del governatore campano. “Le parole di De Luca sono inequivocabili. In quel video c’è la confessione, la prova regina. Si è finalmente capito chi in città riveste un ruolo istituzionale con serietà e dignità e chi invece ha altri comportamenti. Da tempo sostenevamo che ci fosse un’azione molto pesante sul piano politico e amministrativo nei confronti della città di Napoli per colpirla e per colpire chi legittimamente la rappresenta per volontà popolare. Fino ad oggi era solo un indizio, ma da ieri il quadro è chiaro”, ha detto De Magistris alla fine del consiglio comunale che lo ha tenuto lontano dall’incontro con Mattarella, ma anche con De Luca e De Iesu.

“Se posso incontrare De Luca? Lo posso incontrare anche stasera perché per me le istituzioni vengono prima delle manie ossessive che io non ho”, ha continuato il primo cittadino campano, prima di lamentare alcune “condotte gravemente scorrette” che a sua dire sarebbero state tenute dal governatore – ma anche da Palazzo Chigi- nei confronti della città di Napoli. “Se mi sento accerchiato? Non mi piace questo termine ma stanno accadendo cose per cui io penso sia in atto un attacco pesante nei confronti della città. Sono 4 mesi  che i conti del comune sono pignorati, ma il debito è per la quasi totalità del governo. Nonostante i tavoli che ci sono stati, l’esecutivo non ci dà risposte ma bisogna rendersi conto che con 100 milioni bloccati è difficile andare avanti. Ora, De Luca è del Pd, c’è il congresso del Pd e c’è un governo a maggioranza Pd. Io devo capire, da sindaco, se c’è qualcosa che unisce l’ossessività di affondare la città e il sindaco e chi tiene bloccati quei pignoramenti. Se sui pignoramenti la risposta è negativa o se non arriva, anche una persona scarsamente intelligente come me inizia a credere meno alle coincidenze e più alla politica”.

Sullo sfondo c’è un Pd che dopo il coinvolgimento del compagno di Valeria Valente nell’indagine sui falsi candidati al consiglio comunale è praticamente sparito dai radar nel capoluogo campano. Nel resto della Regione, invece, è De Luca il volto unico dei dem. Lo stesso De Luca che al deputato Impegno, in un altro passaggio del fuorionda, dice: “Scegliamo 4 o 5 punti d’attacco e dobbiamo insistere in maniera ossessiva. A quell’altro della città metropolitana gli ho detto: voi dovete assumere una posizione chiara”. In pratica il governatore della Campania detta la linea dell’opposizione al sindaco del capoluogo. Resta da capire se si limiti a farlo con le parole utilizzate nel fuorionda o se magari ne approfitti quando da presidente della regione gestisce contributi e fondi per i comuni.

 

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