Cosenza e un concerto-evento dal sapore di rarità. A promuoverlo l’amministrazione comunale, lo storico Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”, la Fondazione “Lilli Funaro” (che da anni porta avanti sul territorio la ricerca sul cancro, cui sarà devoluto l’incasso) e l’associazione milanese Quartieri tranquilli presieduta da Lina Sotis, che per l’occasione sarà nella città dove si narra sia seppellito Alarico, il Re dei Goti, che è anche la città del pianista e compositore tardo-romantico Alfonso Rendano, cui è intitolato lo storico teatro cittadino, il solo di tradizione esistente in Calabria. Protagonista uno dei musicisti contemporanei più interessanti dell’attuale panorama nazionale ed europeo. Francesco Grillo, pianista e compositore, su cui si sta focalizzando l’attenzione, nazionale e non, complice un disco di recentissima uscita pubblicato da Sony Music: Vivaldi The Four Seasons, una sua trascrizione per pianoforte delle Quattro Stagioni di Vivaldi, operazione apparentemente spregiudicata ma che con il passare del tempo e l’aumento degli ascolti si è rivelata riuscita e di grande attualità.

“Trascrivere la partitura per pianoforte – racconta – è stata un’esperienza straordinaria. Man mano che il lavoro procedeva si dissipavano i dubbi che nutrivo nell’affrontare una tale sfida, sostituiti da un crescente entusiasmo perché quest’opera meravigliosa, pensata per strumenti ad arco, con mia grande sorpresa, si presta con naturalezza ad essere eseguita al pianoforte, strumento notoriamente a percussione. Per quanto la conoscessi sin da bambino, scavandovi in profondità ho potuto apprezzarne ancor più il valore descrittivo, la cui modernità trascende il tempo nella poetica musicale, nell’utilizzo sia dell’armonia che della melodia, grazie a un’invenzione e a una cifra distintiva di grande tradizione italiana”.

Un mix che riflette l’eclettismo di Grillo, amante della musica senza frontiere, forse per quell’impronta famigliare che gli deriva dai trascorsi musicali del nonno (tromba alla Scala, ma anche bandoneòn in Argentina) fino allo zio, batterista e cantante de “I Giganti” (quell’Enrico Maria Papes, icona del beat vocale anni Sessanta). Le diverse anime di Francesco Grillo: chansonnier per gioco ma pubblicato in Usa e in molti paesi europei, in continuo dialogo, ma anche in fuga dall’Accademia, jazzista quando vuole esserlo, compositore di matrice classica, ma sempre con un tocco di evidente diversità, si sono mescolati nel concerto di Cosenza che già s’annuncia occasione unica ed imperdibile per apprezzare le doti di un musicista rarissimo in questo particolare momento storico.

Il 31 marzo, alla Casa della Musica, in serata l’appuntamento è con Piani diversi: il repertorio spazierà dalla musica classica al jazz, dalle sue composizioni originali alla musica brasiliana, per un abbraccio alla musica universale. Oltre ai brani tratti dal cd Vivaldi The Four Seasons, Grillo eseguirà brani tratti anche dai suoi lavori discografici precedenti, ovvero composizioni caratterizzate dalla commistione tra vari generi. Il che lo ha portato a uno stile del tutto nuovo, quasi che fosse una nuova avanguardia musicale. Attingere da entrambe le tradizioni, la classica ed il jazz, si è tramutato in uno stile compositivo personalissimo, quello di Grillo, che integra due mondi apparentemente lontani, come nel suo primo album, HighBall, che contiene musica di grande lirismo, con brani originali per piano solo e tre duetti con Stefano Bollani, cui lo lega oltre il connubio musicale uno storico rapporto d’amicizia: due amici per due pianoforti e spesso concerti a quattro mani. Di tutto rispetto anche la collaborazione con altri nomi importanti del jazz: dal trombettista Enrico Rava al clarinettista Nico Gori, al batterista israeliano Asaf Sirkis.

E il giorno dopo, l’1 di aprile, al mattino, si replica per una lezione-concerto a esclusiva fruizione delle Scuole medie a indirizzo musicale, dei Licei musicali e del Conservatorio, che dà la cifra di giovani generazioni in connessione sentimentale con la musica.

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