De Luca e il suo ‘chiattona’ alla consigliera M5s Ciarambino? Avrebbe dovuto dire ‘affetta da pinguedine‘, questa è la locuzione più politicamente corretta. Ma a Napoli il termine ‘chiattona’ è un modo simpatico per dire ‘grassottella’. Non è offensivo, ma canzonatorio“. Così, ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), il senatore di Ala, Vincenzo D’Anna, si esprime sul caso De Luca-Ciarambino, tornando sull’incontinenza verbale del presidente della Regione Campania, a distanza di 4 mesi, dopo la polemica che coinvolse Rosy Bindi. “Indubbiamente non ci esprime nei confronti degli avversari politici in modo che si possano offendere o si possano evidenziare particolari aspetti del fisico” – sottolinea D’Anna – “però va anche detto per evitare il manicheismo e il politicamente corretto che quelli del M5S non sono esattamente dei gentlemen. Nascono dal Vaffa Day, Beppe Grillo ha fatto turpiloquio in tutte le piazze italiane e lo ha fatto per anni”. E ribadisce: “Il termine ‘chiattona’ non è usato per dileggio, a Napoli dire che uno è chiattone è una facezia, uno sberleffo più che un’offesa. De Luca poi è un personaggio che si presta, regalando titoli, a un certo giornalismo che quando non ha argomenti attinge al folklore. Qualunque cosa faccia, De Luca verrà sempre sbeffeggiato. Ora lo chiamano addirittura “Don Vincienzo”. E’ una bella lotta tra lui e i suoi detrattori”. Poi chiosa: “De Luca si esprime così, non lo fa ad arte. E’ un suo modo di essere. Per alcuni versi, il suo modo di parlare è espressione di una generosità di carattere, ad esempio quando si indigna contro le inefficienze, la corruzione, alcuni episodi che altri fanno finta di non vedere. Lui è uno spontaneo, un sanguigno, dice le cose in modo nudo e crudo”

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