Arte magica per antonomasia, certe volte il cinema imbriglia la magia non solo nella tecnica affabulatoria ma come tema del suo racconto. Spuntano personaggi e storie talmente fuori dall’ordinario da cullare lo spettatore in avventure inimmaginabili ad ogni livello. Da classici come Chandu The magician del ’32, I Maghi del Terrore del ’63 e l’amatissima Mary Poppins del ’64 sono passati decenni cadenzati da Le Streghe di Eastwick, le saghe di Harry Potter e Il Signore degli Anelli, più una miriade di altri titoli che hanno spaziato dal musical all’horror, sempre assuefatti agli incantesimi di qualche mago. Due degli “ultimi arrivati” sono blockbuster usciti recentemente anche in home video. Il poderoso cinecomic Doctor Strange proveniente dal mondo a fumetti e il fantasy di origini letterarie Animali fantastici e dove trovarli, romanzo spin-off legato a Harry Potter. Che gli interpreti dei rispettivi maghi protagonisti Stephen Strange e Newt Scamander, al secolo Benedict Cumberbatch e Eddie Redmayne si siano contesi un premio Oscar è statistica del caso (probabilmente non a caso, si perdoni il gioco di parole), ma sarà per la complicità dell’epoca multitasking o per la polverizzazione del pubblico tra vari media, più esigenze ed esche commerciali varie, il loro impatto si costruisce su fondamenta più complesse e stratificate dei loro predecessori.

Marchiato Marvel e Disney con la firma di Scott Derrickson, Doctor Strange mette insieme il cinecomic, l’ennesima espansione di un universo partorito su carta negli anni quaranta da Stan Lee, il tema della magia, il fascino per l’Oriente, ma soprattutto il suo mercato di riferimento e l’evoluzione della tecnica negli effetti speciali e visivi. Non restano fuori l’interpretazione androgina dell’Antico, maestro di magia con l’inedita testa calva di Tilda Swinton (per strizzare l’occhio anche al mondo Lgbt, sempre però nella maniera più globalizzata e precensurata possibile), la storia sospesa tra personaggi fascinosi come Strange e la sua collega con il volto di Rachel McAdams, e il leitmotiv sul contrasto tra guarigione del corpo e benessere/tormento della mente.

È stato lanciato in dvd, 4K, blu-ray 3D e non, con un pingue menù di contenuti extra. Si esplorano i 182 metri di set per la ricostruzione di Hong Kong, le location incantate di Katmandu dove Strange compirà il suo passaggio dalla scienza alla magia. Persino il set di New York, dove un Cumberbach in costume si sottopone giocosamente alla foto ricordo con il commesso di una fumetteria. Dai commenti audio alle interviste frontali, cut dai backstage e approfondimenti sulla creazione visiva dei viaggi astrali quanto le creazioni minuziose dell’oggettistica sui set, il mondo Doctor Strange prende piede con un upgrade qualitativo che va oltre le due ore di popcorn, volume assordante e scie di costumi colorati. “È una fantastica giostra cinematografica” afferma Cumberbatch in uno degli extra, mentre il regista Derrickson ricorda insieme con la troupe la dedizione dell’attore che dal palco di Broadway nei panni di Amleto, in 36 ore era in Nepal per i primi ciak. Si può entrare nello studio di registrazione con Michael Giacchino per la colonna sonora, o seguire una sintesi delle tre fasi del cinema Marvel più qualche succosa anticipazione direttamente del produttore Kevin Feige, vero e proprio deus ex-machina di una vera e propria industria di genere e immaginari.

Cambiamo major, ma i formati home video si espandono lo stesso parallelamente alle reti di saghe collegate tra loro. A mutare maggiormente è la fisicità dei formati, che scompare del tutto con il digital download. Risposta legale alle piraterie, propone pacchetti per titolo di film più extra acquistabili da app per tv come per pc, tablet o smartphone. L’opzione delle major è quella di accantonare il disco per una lista di file immagazzinabili direttamente su hard disk o fruibili in streaming on demand. I puristi di cofanetti e steel book in bella mostra negli scaffali di casa non storcano il naso perché, come nel caso di Warner Bros, la volontà è quella di mantenere una viva pluralità di formati nell’offerta, e quindi sul mercato. Sia fisico che su file o streaming. Un mercato che in Italia produce 2 milioni di download, e proprio la casa creata dai fratelli Warner ha da poco aggiunto sulla piattaforma iTunes tutte le magie di Animali fantastici e come trovarli, grazioso spin-off della saga creata da J.K. Rowling che ripercorre le avventure di un mago antesignano di Potter e soci.

La differenza di contenuti tra la versione download e quella su disco? In questo caso la prima contiene un extra esclusivo in più: la presentazione del film in un Apple Store americano, con cast quasi al completo, tanti scherzosi retroscena e immagini dai backstage. Un plus che dovrebbe invogliare gli appassionati a scegliere il download facendo sparire i dischi dagli scaffali senza abracadabra. Siamo certamente all’inizio di cambi fruitivi e culturali controversi come il passaggio dai libri agli ebook. Una fase nella quale si commenta con tutto e il contrario di tutto. Ma il valore di un film come l’esperienza di un buon libro, scrittura e immagine, saranno sempre centrali a prescindere da carta, schermo o hard disk. Dischi, file o cofanetti che siano, restano cornici, contenitori di un’emozione chiamata cinema. Insomma, scatole. E anziché romperle, resterà sempre più importante l’opera in sé.

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