“La storia del più grande partito di sinistra del mondo occidentale buttata nel cesso“. “Sottomessi ad un capetto da cortile“. “Straziati e lividi di invidia per non poter essere mai trasparenti”. Sono alcuni passaggi della lettera aperta che Beppe Grillo ha scritto al Pd, in senso stretto e in senso largo, nel senso che tra i destinatari ci sono non solo Matteo Renzi, ma anche Pierluigi Bersani, Michele Emiliano, Nichi Vendola “e – insomma – cari tutti voi della galassia paraPiddina“. “Arrendetevi – è il senso del post pubblicato sul blog da Grillo – Voi siete il vecchio, noi il nuovo”. A Grillo risponde prima il tesoriere del Partito Democratico Francesco Bonifazi e poi il segretario uscente e candidato a tornare leader Renzi. In realtà sia Renzi sia il ministro ritwittano proprio Bonifazi che, con l’hashtag #BeppeConiglio, replica: “Caro Beppe Grillo, nella tua vita sei sempre scappato nei momenti chiave. Scappato, fuggito, sparito. Sei fatto così, non solo in politica”.

Le premesse di Grillo sono due, in particolare. Da una parte i congressi in corso nel Pd, dall’altra i sondaggi di questa settimana che in alcuni casi danno i Cinquestelle danno in vantaggio sul Pd di 5 punti. “Sono consapevole – scrive tra l’altro Grillo – che nel dividere, ma non imperare, che vi sta travolgendo, i 5 punti di distacco dal Movimento potrebbero diventare una sorta di ossessione, insomma so che state passando un brutto periodo”. Il garante del M5s cita “editoriali e dichiarazioni che ci paragonano ad una specie di problema di salute che voi avreste ignorato per troppo tempo. E credo proprio che questo non riconoscerci pubblicamente come avversari, ma subirci tutti i giorni mentre sveliamo le vostre tramette, stia diventando troppo duro per voi tutti”. Grillo attacca Pd e ex Pd soffermandosi sulla loro “confusione vera, la storia del più grande partito di sinistra del mondo occidentale buttata nel cesso. Una storia di onore e lotte che è diventata un tiepido gioco delle tre carte”.

Grillo non rinuncia ad attaccare una volta di più i media, usando una provocazione sempre diretta ai leader del centrosinistra: “Leggete di più i giornali: ‘Caos a cinque stelle’ anche se Di Maio prende un bus diverso dalla Taverna. Non troverete ‘Pd nel caos’ oppure ‘Sinistra in cerca di populismi’ o ancora ‘Renzi battuto da Berlusconi nella specialità promesse elettorali der bomba’. Insomma potete fidarvi: a guardare i media noi siamo divisi su tutto mentre voi su una sola cosa: di chi è la colpa se M5s oramai sta per doppiarvi? Mentre Buzzi a Roma incomincia a parlare, Matteo sta nominando tutto il cortile di quando era piccolo a dirigere Finmeccanica, la Filarmonica ecc…perché state litigando? Per noi”. “Accettate il mio abbraccio e le mie scuse anticipate, se non andiamo più bene come pretesto della vostra dissoluzione” conclude Grillo. Siete “straziati e lividi di invidia per non poter essere mai trasparenti”, scrive Grillo che aggiunge: “Fa male alla salute gettare nella nebbia la vera ragione del vostro malcontento. Arrendetevi perché voi siete il vecchio, noi il nuovo”.

Ugualmente ruvida è la risposta di Bonifazi che tra l’altro ricorda che l’ultima volta che Grillo si è “aggrappato ai sondaggi era il venerdì prima delle Europee 2014: sappiamo bene come è finita”, cioè con il 40,8 per cento per il Pd con il M5s quasi doppiato al 21. “Oggi dal tuo blog insulti migliaia di persone del Pd che stanno facendo un congresso bellissimo – scrive Bonifazi – Noi siamo nei circoli a parlare e a votare, in tanti. Non su uno yacht o su un blog, con uno solo che decide”. Il tesoriere sottolinea che “noi siamo per la democrazia che decide dal basso, tu decidi per tutti imponendo sanzioni a chi non la pensa come te. L’ultima volta che ti sei aggrappato ai sondaggi era il venerdì prima delle europee 2014: sappiamo bene come è finita. Ti chiediamo solo una cosa, noi del Pd. Non scappare ancora, come hai fatto in passato e fai adesso con la ridicola storia del blog. Non nasconderti. Accetta la nostra sfida, caro Beppe. E vieni in tribunale. E vediamo chi ha ragione e chi torto. Non fuggire come un coniglio, come sempre. Prenditi le tue responsabilità. Ti aspettiamo. E vediamo chi griderà stavolta onestà onestà onestà”.

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