Guagliu’, siamo felici di presentavi “Scampia trip Tour”, un progetto che parte da lontano per entrare dentro le storie e fuori dagli stereotipi del quartiere più raccontato d’Europa, ma paradossalmente meno conosciuto.

Nel 2010 uscì l’omonima antologia di racconti e testimonianze per narrare per la prima volta il quartiere dal di dentro. Stanchi di come i media dipingevano il quartiere, gli abitanti decisero di darsi voce in un progetto multimediale: un libro, un disco degli ‘A67 e un documentario di Luigi Pingitore. Tre linguaggi, letterario, musicale e cinematografico, per provare a raccontare la complessità di Scampia per la prima volta con gli occhi e le mani di chi c’è nato, c’è cresciuto e alla fine ha scelto di restarci. Quel progetto ebbe una discreta eco mediatica divenendo anche uno spettacolo teatrale.

Oggi i curatori di quell’opera, Daniele Sanzone e Ciro Corona, hanno deciso che i tempi erano maturi per far diventare quel trip reale. Quasi un ossimoro: portare “turisti” a Scampia. Ovviamente si tratta di turismo responsabile. Un viaggio nei luoghi, nelle storie e nella bellezza di chi ogni giorno (r)esiste alle brutture della periferia e della camorra. Si visiteranno le vele, simbolo del degrado del quartiere, per capire qual era l’idea iniziale di chi le ha progettate e perché sono diventate le strutture fatiscenti che tutti noi oggi conosciamo. Altra tappa fondamentale del tour è l’Officina delle culture Gelsomina Verde, dove i “visitatori” potranno ascoltare l’esperienza e la storia dell’associazione (R)esistenza Anticamorra e la testimonianza di un familiare delle vittime innocenti di camorra.

Subito dopo ci aspetta il quartier generale della resistenza culturale di Scampia, il Centro Sociale Gridas (Gruppo Risveglio dal Sonno). Qui si potrà vedere il luogo in cui sono nate e vivono le idee, le opere e le battaglie dell’artista Felice Pignataro e del collettivo Gridas. Pausa pranzo al Chikù, un ristorante di gastronomia multiculturale. Oltre ad assaporare la particolare cucina italo-romanì del Chikù, i ragazzi avranno modo di ascoltare l’esperienza di chi, in questi anni, ha lavorato per un percorso di integrazione. E, infine per capire l’importanza dello sport in un quartiere difficile come Scampia, si alterneranno, a seconda della disponibilità, due realtà: la palestra Star Judo Club del maestro Gianni Maddaloni, padre di Pino, campione olimpico di judo a Sydney 2000, e la scuola calcio, Arci Scampia, del mister Antonio Piccolo.

Non vi affidate soltanto ai Tg, alle fiction e a chi parla per sentito dire, venite di persona a vedere e a conoscere il quartiere più raccontato d’Italia. A rivelare Scampia sarà la stessa gente del posto, quella che ci vive ogni giorno. Una narrazione diversa dalla solita per cogliere Scampia in tutta la sua complessità. Un’idea che nasce per valorizzare e cambiare il territorio con la cultura e il lavoro. Scegliendo Scampia trip Tour si contribuisce ad alimentare un’economia sociale che nasce e vuole crescere nel quartiere.

Vai sul sito e prenota il tuo percorso: www.scampiatriptour.it

Articolo Precedente

Guardia di Finanza, in Sicilia 581 evasori totali nel 2016 e 314 milioni di euro di confische

next
Articolo Successivo

Trattati Roma, il piano sicurezza: cecchini sui tetti, 39 varchi, 3mila agenti in strada: “Mai così tanti da funerali di Wojtyla”

next