Due post su Facebook a distanza di un paio d’ore, due versioni completamente discordanti e una notizia di colore, inizialmente destinata al massimo a strappare un sorriso, che diventa un caso politico. Succede a Roma, dove sembra proprio che i sindaci capitolini non abbiano un buon rapporto con le cene (o i pranzi) al ristorante. A un anno e mezzo dall’uscita di scena di Ignazio Marino, caduto in seguito alle polemiche per qualche cena di troppo pagata con la carta di credito del Comune – l’inchiesta aperta a ottobre dalla Procura di Roma si è conclusa il 7 gennaio con l’assoluzione dell’ex sindaco perché “il fatto non sussiste” – si apre un altro caso in Campidoglio. Lo “scoop” è del settimanale “Oggi”, che qualche giorno fa pubblica una notizia a dir poco curiosa: dopo aver consumato il suo pasto al ristorante “Benito al Ghetto”, a ottobre scorso, Virginia Raggi si sarebbe alzata e sarebbe andata via senza pagare, pare a causa di un malinteso. Niente a che vedere con le accuse di peculato e truffa che portarono nel 2015 alle dimissioni temporanee e poi alla sfiducia del chirurgo dem: qui non ci sono di mezzo soldi pubblici, multe non pagate (si ricorderà la querelle della Panda Rossa) o altro. Solo la classica “grezza” alla romana che da’ occasione all’opposizione e a qualche testata giornalistica avversa di prendere un po’ in giro la prima cittadina. Tutto normale? Non proprio. Tra l’altro, adesso spunta anche un video del 1 dicembre 2016, in cui Virginia Raggi, in compagnia dell’ex assessora all’Ambiente Paola Muraro, chiede di multare uno dei ristoranti che hanno lasciato un sacco dell’immondizia sotto un cartello stradale a pochi metri da Benito al Ghetto, dove si sarebbe consumato il “vento” della sindaca.

IL POST DELLA RAGGI
La notizia è inizialmente relegabile al classico “gossip”, ma Virginia Raggi e i suoi non ci stanno a passare da “furbi” e, intorno alle 19 di venerdì 17 marzo, pubblicano una dura smentita su Facebook, attaccando a viso aperto la stampa. Con il classico marchio “Bufala”, Raggi scrive: “Ci risiamo. Per attaccarci inventano notizie di sana pianta. Stavolta sarei andata in un ‘noto ristorante romano’ dove avrei cenato e sarei andata via senza pagare. L’obiettivo è evidente: far credere che abbia voluto farmi offrire la cena dal ristoratore”. Quindi, dopo aver richiamato gli articolisti alla “professionalità”, spiega: “Dopo cena, ho raggiunto un gruppo di amici che cenavano in quel locale. Ovviamente, non ho cenato una seconda volta”. Anzi: “Per la cronaca – prosegue – devo ammettere che, però, ho bevuto un bicchiere d’acqua del rubinetto. Ecco, ho svelato l’arcano. Peraltro, proprio il ‘noto ristoratore’ dispiaciuto del fatto che non avessi assaggiato le sue specialità, mi ha invitato a tornare. Curioso, no?”.

LA CONTRO-VERSIONE DELLO CHEF
Nemmeno due ore dopo, però, a intervenire è Nicola Delfino, chef e proprietario del “noto ristorante romano”. Delfino, difendendo la buona fede di Raggi, racconta invece la sua versione, completamente diversa da quella di Raggi. “Ottobre 2016 – scrive – Il sindaco viene a pranzo da noi con una persona. Io sono in cucina a fare il mio lavoro. Mi arriva la comanda e sul foglietto c’è evidenziato che l’ordine era per il tavolo del sindaco. Mi sento onorato della sua presenza e, come faccio sempre, a maggior ragione scendo giù a salutarla e a ringraziarla di essere stata nostra ospite. Il sindaco interpreta il termine “ospite” e probabilmente si convince che non ci sarà il conto”. Quindi Virginia Raggi “si alza, ringrazia con grande cordialità e gentilezza, saluta e va via. Nessuno di noi se l’è sentita di presentarle il conto: c’è stato un piccolo fraintendimento e non c’è nulla di male”. Perché solo ora esce la notizia? Delfino spiega: “Un paio di settimane fa, a Milano per un evento, alla fine del servizio, in un momento di relax, su una terrazza chiacchierando con degli ospiti racconto l’episodio. Assolutamente senza malizia, solo perché lo considero un fatto simpatico e curioso accaduto a casa mia. Sì perché – conclude specificando – il mio ristorante è casa mia e fino a prova contraria a decidere è il padrone di casa. Tutto il resto sono solo pettegolezzi”.

DUBBI E DISCREPANZE
E’ evidente come le due versioni siano diverse. Raggi dice di essere andata a cena, Delfino parla di un pranzo; Raggi parla di “amici”, Delfino di un “accompagnatore”; Virginia nega di aver mangiato qualcosa, lo chef addirittura ricorda una “comanda”. La parola di lei contro quella di lui, nessun testimone super-partes, nient’altro. Delfino venerdì sera chiama pure Il Messaggero per confermare la versione e si ricorda anche la cifra del conto (“30 euro”) e che la sindaca ha mangiato “una caponata”. Nonostante la smentita della smentita, non arrivano ulteriori precisazioni dal Campidoglio. Contattato de Ilfattoquotidiano.it, lo staff della sindaca resta in silenzio, mentre al ristorante “Benito” vogliono “chiudere qui la questione, basta polemiche”, rinnovando l’invito a Virginia Raggi a tornare nel loro locale. Chi mente? Dal gossip, la questione diventata di trasparenza e affidabilità. Durante la Giunta Marino, furono proprio i componenti del M5S (fra cui Raggi) a contestare all’ex sindaco presunte bugie sulle cene, le multe alla Panda rossa, i viaggi frequenti negli Stati Uniti e il caso dell’invito dal Papa poi smentito in diretta mondiale dal Pontefice. Afferma Giovanni Zannola, esponente del Pd Roma: “Il Sindaco della Capitale non può continuare a prendere in giro i romani, l’opinione pubblica e a instillare malafede verso gli organi di stampa come se nulla fosse”.

IL VIDEO E LE NUOVE DOMANDE
A Palazzo Senatorio la cosa l’hanno presa sul serio. Così, pur nell’anonimato, qualcuno ricorda che una volta Virginia Raggi e Paola Muraro andarono a fare un “blitz” dello “Spazza Tour” proprio nella zona del Ghetto. Pregio incontestabile del M5S è quello di filmare tutto e mettere online. Allora cerchiamo e troviamo su Youtube un video del 1 dicembre. La sindaca e l’allora assessore sono a via dei Falegnami: al minuto 0’18’’ trovano un sacco dell’immondizia. Muraro afferma: “Questo l’ha lasciato l’osteria”. Poi si vede Raggi che prende il cellulare e chiama la Polizia Locale per far multare il trasgressore (di cui ovviamente non viene detto il nome). Ne’ dalle fonti ufficiali del Campidoglio, ne’ all’Ama ricordano quale sia stato il ristorante multato e il Ghetto è zona molto nota per la presenza di osterie anche molto conosciute. Che il locale multato fosse proprio quello del “vento”? Non lo sappiamo, ma è di certo un elemento in più.

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