Per prorogare dal 31 marzo al 21 aprile il termine ultimo entro cui può essere presentata la domanda di rottamazione delle cartelle fiscali servirà un decreto ad hoc. L’idea di far slittare la scadenza attraverso un emendamento al decreto Terremoto presentato dal deputato Pd Federico Ginato si è infatti rivelata un passo falso: la commissione Ambiente della Camera ha ritenuto inammissibile la proposta di modifica – che il governo si era detto disponibile a sostenere – perché non attinente alla materia del provvedimento. Così l’esecutivo, che punta a incrementare ulteriormente gli introiti attesi alla luce del gran numero di richieste arrivate finora, dovrà intervenire con un decreto legge. Fonti del Tesoro hanno fatto sapere che sarà varato nei prossimi giorni.

Probabile che recepisca per intero l’emendamento Ginato, che spostava di tre settimane il termine per presentare la domanda di definizione agevolata e di 15 giorni (dal 31 maggio al 15 giugno 2017) anche i termini entro i quali Equitalia e gli altri enti della riscossione devono rispondere ai contribuenti indicando il nuovo importo da pagare, depurato di sanzioni e interessi di mora. La proposta di modifica precisava anche che “non sono dovute le sanzioni irrogate per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi anche nel caso in cui il debitore sia lo stesso ente previdenziale“. In sostanza si consentiva la rottamazione dei contributi non versati, anche quando chi deve regolarizzare la sua posizione sia lo stesso ente previdenziale.

Intanto arriva un nuovo tassello in vista dello scioglimento di Equitalia e l’accorpamento all’Agenzia delle Entrate. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che nomina l’ad dell’ente di riscossione Ernesto Maria Ruffini commissario straordinario “per gli adempimenti propedeutici all’istituzione dell’Agenzia delle entrate-Riscossione fino al 30 giugno 2017″. Tra i nuovi compiti e funzioni di Ruffini ci sono l’elaborazione dello Statuto dell’ente, che dovrà stabilire aspetti fondamentali come l’eventuale superamento dell’aggio di riscossione, la predisposizione di tutti gli atti, gli accordi, i contratti e le convenzioni necessari, la ricognizione delle competenze del personale Equitalia assicurando “senza soluzione di continuità” le funzioni proprie del servizio nazionale della riscossione e le competenze tecniche necessarie al loro svolgimento con la collocazione organizzativa del personale e l’attribuzione dei ruoli, “coerenti e funzionali alla missione istituzionale del nuovo ente”, anche quanto alla “garanzia della conservazione della posizione giuridica, economica e previdenziale maturata dal personale”. 

 

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