Le “fake news“, praticamente scontate in questo 2017, e le “querele temerarie”. Saranno questi due dei temi più discussi dell’undicesima edizione del Festival internazionale del giornalismo, in programma dal 5 al 9 aprile 2017 tra i palazzi e le sale del centro storico di Perugia. Sarà “un festival delle persone e non delle testate”, ma anche “una grande newsroom mondiale, che produce un’immagine del presente in tempo reale attraverso un ricco e complesso racconto a più voci del mondo”. Così è stato presentato in conferenza stampa da Arianna Ciccone e Christopher Potter, co-fondatori e direttori dell’Ijf.

Tra i tanti argomenti che saranno trattati, l’America di Trump e la sua sfida continua ai media, le Filippine di Duterte, l’Africa, la Turchia di Erdogan e il Medio Oriente, l’Europa al bivio con Brexit e la spinta dei movimenti populisti, oltre alla libertà di informazione sotto attacco in tutto il mondo. Saranno oltre 500 gli speaker, in arrivo da 44 paesi diversi. Durante il festival “sarà presa posizione su due questioni: le ‘fake news’ e le ‘querele temerarie’. Il festival starà, inoltre, anche al fianco dei giornalisti che subiscono pressioni”, ha annunciato la fondatrice.

Una macchina potente e rodata quella messa in piedi undici anni fa da Ciccone, la ragazza con la Valigia blu (dal nome del suo blog) insieme al suo compagno Potter che anche quest’anno tornerà ad affrontare le problematiche del giornalismo. Prova ne sono il ritorno a Perugia di molte fonti autorevoli, italiane e internazionali. In cinque giorni, 250 eventi per riflettere anche sui cambiamenti continui della professione, con spazio per raccontare storie e confrontarsi sui temi di attualità.

Quattro i talk di 17 minuti: con Cameron Barr (The Washington Post) si parlerà della sfida al giornalismo del presidente Trump, Adam Mosseri (Facebook) tratterà il tema del News Feed, Zaina Erhaim (Institute for War and Peace Reporting) parlerà della sua esperienza di giornalista, attivista e donna nella guerra in Siria, Evan Greer (Fight for the Future) sarà protagonista dell’incontro ‘Come abbiamo salvato Chelsea Manning: la forza della mobilitazione online di giornalisti, attivisti, avvocati’.

Numerosi gli incontri, tra cui quelli con Emiliano Fittipaldi sul giornalismo investigativo, Giovanni Floris sul tema del bullismo, Luigi Contu, Sarah Varetto, Jill Morris e Tobias Piller su ‘Europa al bivio’, Craig Newmark e Mario Calabresi su democrazia e media, Carlo Lucarelli, Mohamedou Slahi (15 anni a Guantanamo senza accuse) e infine anche con Milena Gabanelli per un omaggio ai 20 anni di Report.

Non mancherà anche il direttore del FattoQuotidiano.it, Peter Gomez, che parteciperà a un incontro sul tema delle reazioni del potere al giornalismo d’inchiesta. Ci saranno poi spettacoli e incontri a teatro, con tra gli ospiti il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, oltre a Roberto Saviano e Diego Bianchi con il suo ‘Gazebo Live’. Tra le curiosità della rassegna perugina, la presenza di ZeroCalcare, Manuel Agnelli, perfino di Peppe Vessicchio. Infine lo sbarco della brigata di Lercio, il sito delle finte notizie, e tanto altro ancora. Il tutto a ingresso libero e in live streaming, con il costante aiuto di 200 volontari provenienti da 27 paesi diversi.

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