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Crollo A14, il pm valuta di indagare per disastro colposo. Riaperta la circolazione in entrambe le direzioni

Ingegnere Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia: "E' andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte"
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Da una parte l’inchiesta che va avanti, dall’altra la quotidianità che riprende. E’ stato riaperto il traffico su entrambe le carreggiate dell’autostrada A14 nel tratto tra Ancona Sud e Loreto, dove nel primo pomeriggio di ieri un ponte è crollato su un’auto, uccidendo i due coniugi che viaggiavano a bordo. A comunicare il ripristino della normale viabilità è stata Autostrade per l’Italia con una nota ufficiale. Sul luogo dell’evento, dove per tutta la notte sono intervenute le squadre di Autostrade per l’Italia per ripristinare la viabilità in sicurezza, è stata inizialmente riaperta la corsia di sorpasso in direzione sud intorno alle 8, per poi riaprire intorno 8.45 anche la direzione nord riducendo i disagi per la viabilità del tratto.

Nel frattempo il pm di Ancona Irene Bilotta, titolare dell’inchiesta per omicidio colposo plurimo, ha detto alle agenzie di stampa che l’ipotesi di reato potrebbe anche cambiare e aggravarsi: “Mi riservo di valutare se esistano i presupposti per ipotizzare il reato di disastro colposo – ha detto il magistrato – L’errore umano? Per definizione un reato colposo comprende anche l’errore umano, ma l’indagine è appena iniziata”. I lavori di manutenzione del ponte, come emerso nelle ore successive all’incidente, sono stati appaltati dalla Pavimental (controllata da Autostrade) alla Delabech di Roma. Autostrade per l’Italia, inoltre, “ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato in A14 una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela”. Il cantiere, ha scritto la società, “era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attività sulle pile finalizzate all’innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo”.

“E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte” ha detto l’ingegnere Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia. Scotto Lavina parla con i giornalisti a margine di un sopralluogo lungo l’A14 ha sottolineato che “stiamo facendo gli accertamenti del caso: il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo – ha speigato – E’ una struttura in calcestruzzo: non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all’inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori”.

 

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