Cariferrara, l’unica tra le quattro banche messe in risoluzione dal governo Renzi a non essere stata rilevata da Ubi, passa a Bper Banca. L’istituto emiliano rileverà la Nuova Carife dal Fondo nazionale di risoluzione per 1 euro e con un patrimonio netto di gruppo pari ad almeno 153 milioni, dopo i necessari accantonamenti addizionali a fondi rischi e rettifiche stimati in 215 milioni. A differenza di Ubi, il gruppo modenese non dovrà effettuare un aumento di capitale, che sarà invece a carico del Fondo. L’ammontare dipenderà dal prezzo di cessione dei crediti in sofferenza che Cariferrara aveva a bilancio a fine 2016.

L’operazione, che “si concluderà nei prossimi mesi”, prevede la “pressoché completa liberazione del portafoglio di sofferenze e inadempienze” al 31 dicembre 2016 e una decisa spending review. In particolare si prefigura la “riduzione del costo delle risorse umane per effetto dell’adesione alla manovra esodi già perfezionata”, fino al raggiungimento di un organico non superiore a 500 persone full time. Lo scorso dicembre Nuova Carife aveva 908 dipendenti.

L’istituto guidato da Alessandro Vandelli, nella sua nota, sostiene che “l’operazione ha una spiccata valenza industriale e ci consente di aumentare le nostre quote di mercato in una provincia, Ferrara, all’interno della nostra regione storica di influenza, dove la penetrazione risulta inferiore alla media delle altre province. Inoltre, il rischio di esecuzione dell’operazione è molto ridotto data la vicinanza della provincia di Ferrara a Modena e alle altre zone limitrofe della Romagna e del Veneto dove la presenza del Gruppo è più significativa”.

L’operazione, si legge, “prevede la realizzazione di rilevanti sinergie di costo e ricavo. Tra le prime, le più importanti riguardano la razionalizzazione della rete sportelli, i cui costi saranno coperti da appositi accantonamenti effettuati prima del closing, la rinegoziazione dei contratti di fornitura, la riduzione dei costi di corporate governance e il contenimento del costo della raccolta. Le sinergie relative ai ricavi saranno realizzate, oltre che da un incremento del volume di attività, anche dall’estensione alla nuova clientela dell’offerta di prodotti e servizi bancari del Gruppo Bper Banca, e di quelli distribuiti attraverso le proprie società di credito al consumo e monetica, leasing e factoring ed asset e wealth management”.

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