I maggiori gesti d’affetto sono arrivati da uno dei suoi detrattori più feroci, José Mourinho. “Campione d’Inghilterra e allenatore dell’anno Fifa, licenziato. Questo è il nuovo calcio, Claudio. Continua a sorridere amico, nessuno può cancellare la storia che hai scritto”, è stato il primo (ma non unico) omaggio dell’allenatore del Manchester United a Claudio Ranieri, esonerato giovedì sera dal Leicester dopo averlo portato alla vittoria della Premier e negli ottavi di Champions League. Poi venerdì mattina il portoghese è stato ancora più esplicito presentandosi in conferenza stampa con le iniziali dell’ex nemico stampate sulla maglia dello United. E ha continuato: “Meriterebbe che lo stadio del Leicester si chiamasse ‘Claudio Ranieri Stadium’. Ora il club si ritrova sotto i riflettori con una decisione che ha unito tutto il mondo del calcio”.

Secondo Mourinho “è molto difficile da accettare ma è importante capire cosa è diventato il calcio e bisogna reagire” perché “anch’io sono stato esonerato da campione in carica (proprio dopo la sconfitta con il Leicester, nda) ma è niente rispetto a Claudio, nessuno può fare quello che ha fatto lui e se c’è un fondo di verità nelle storie che ho sentito sul suo esonero, diventa ancora più difficile trovare le parole per giustificarlo”. Le parole dell’allenatore lusitano fanno riferimento alle indiscrezioni che vorrebbero lo spogliatoio schierato contro Sir Claudio che, secondo lo Special One, “ha pagato il suo successo: probabilmente la stagione è cominciata con il tipico egoismo di chi pensava a nuovi contratti, a più soldi. Questa purtroppo è una parte del nostro mondo, certi principi stanno svanendo”.

Le parole di Mourinho fanno rumore, perché difende un ‘ex nemico’. Durante la stagione dello scontro al vertice in Serie A, quando sedevano sulle panchine di Inter e Roma, il portoghese aveva lanciato frecciate e commenti abrasivi sul “70enne che ha vinto solo una coppetta” e “dopo anni in Inghilterra sa dire solo good morning”. Ora che Mou è un po’ meno Special One e Ranieri ha costruito una delle più belle imprese nella storia del calcio, il clima tra i due è decisamente cambiato dopo essersi svelenito già due anni fa. Fu proprio il tecnico romano a raccontare che il primo sms di in bocca al lupo ricevuto dopo la firma con il Leicester era stato quello di Mou, che negli scorsi mesi è ritornato anche sulle sue intemerate: “Quando io allenavo l’Inter e lui la Roma eravamo rivali per il titolo. In certe occasioni non si può essere amici”, aveva spiegato.

Ma l’allenatore dello United non è l’unico a schierarsi al fianco di Ranieri. Antonio Conte si è detto “molto triste, mi dispiace perché prima di tutto Claudio è un amico, un vero gentiluomo e un bravo manager”. Un tweet di solidarietà è arrivato da Roberto Mancini, altro ex allenatore dell’Inter che nelle scorse ore i bookmakers inglesi davano in corsa per sostituirlo: “Mi dispiace per il mio amico Ranieri – ha scritto – Rimarrà nella storia del Leicester, nel cuore dei suoi tifosi e tutti coloro che amano il calcio”. Di nerazzurro in nerazzurro, anche Stefano Pioli ha ricordato il successo in Premier: “Quello che ha fatto rimarrà nella storia. È la cosa principale. Non c’è mai fine al peggio”. Di riconoscenza mancata hanno parlato l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, e il manager di Maurizio Sarri: “Che brutta storia l’esonero di Ranieri, sono sempre più convinto che la riconoscenza non sia una dote di chi gestisce le società di calcio”, ha scritto su Twitter Alessandro Pellegrini. In favore di Sir Claudio si sono espressi sui social decine di giocatori, tra cui Rio Ferninand, Michael Owen, Gary Neville, Lukas Podolski, Momo Sissoko, John Arne Riise e Bobo Vieri. Laconico il commento del portiere del Chievo Stefano Sorrentino: “Il calcio è lo sport più illogico”.

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