Sesso & Volentieri

Fleshlight, i nuovi sex toys portatili che si ispirano alle più note pornostar: da Asa Akira a Nikki Benz

La storia di Shubin, l'inventore di questi sex toys, è stata riportata con dovizia di particolari in un celebre articolo sul sito Vice.com

di Davide Turrini

L’ultima pornostar entusiasta dell’onore ricevuto è Kendra Sunderland. Dal mese di marzo 2017 anche la sua vagina verrà riprodotta e venduta in versione  polimeri termoplastici dal sito web di Fleshlight. E’ dal 1998, infatti, che, grazie alla piccante cocciutaggine del signor Steve Shubin, dagli Stati Uniti vengono ricreate queste riproduzioni di genitali femminili. Un piccolo slittamento di vocali da Flashlight a Fleshlight e il gioco è fatto. Già perché l’invenzione di Shubin ha proprio la forma di una torcia, e come una torcia può essere impugnata. Ma non finisce qui. “Ogni applicazione da masturbazione Fleshlight Girls è un’esatta replica delle parti più intime delle nostre star. Le applicazioni sono adesso disponibili in un realistico tono cutaneo e con una nostra struttura interna – Lotus – oppure con una struttura della linea griffata”, scrivono sul sito.

Ogni vagina artificiale in vendita alla oltretutto modica cifra di 69,95 dollari è stata creata ad immagine e somiglianza della vera vagina di alcune tra le più rinomate pornostar di oggi e perfino dell’appena ieri. Ci sono quelle di Asa Akira, di Stoya e di Misty Stone, ma anche quelle delle emergenti Dillion Harper, Christy Mack, Eva Lovia e della dirompente Riley Reid. Per gli amanti di qualche stagione fa del porno sono disponibili anche le Fleshlight di Tori Black, Nikki Benz e Lisa Ann. Ogni riproduzione vaginale poi è descritta con una sezione ortogonale che ne illustra ogni spazio e restringimento interno, file di nodi più o meno pronunciati che stimolano il piacere dell’acquirente maschile, simulando anche la contrazione più o meno veloce dei muscoli pelvici. E ancora: per chi non ne avesse abbastanza della riproduzione di una vagina per ogni pornostar c’è anche la riproduzione in lattice degli orifizi anali. Anche questi a 69,95 dollari, e magnificati in tutti i loro splendidi sensori ovviamente identici all’originale.

La storia di Shubin è stata riportata con dovizia di particolari in un celebre articolo sul sito Vice.com. Noi ci teniamo a sottolineare che al di là della stentata vita commerciale iniziale di Fleshlight, la versione “torcia” è solo l’ultima versione del prodotto, la vagina artificiale che riproduce il sesso delle pornostar nacque come diversivo per il soddisfacimento personale di Shubin mentre la moglie era incinta e il medico aveva detto loro di non affaticare troppo le parti intime della signora Shubin. “Penseresti che sono un pervertito se ti dicessi che vorrei usare qualcosa per sostituirti? È una cosa da porci?”, chiese Steve alla moglie. “Purché sia qualcosa di artistico, lontano da quei prodotti disgustosi in commercio!”, rispose lei. Ed ecco che la vagina portatile diventa in quindici anni un sex toys dal brevetto milionario, nato oltretutto come per Steve Jobs in una cantina, copiato da molti altri industriali del settore, ma mai con la stessa raffinata sciccheria della versione pornostar. Fleshlight, oltretutto, ha anche con un intento sociale, perché Shubin ha sempre dichiarato che il suo prodotto è rivolto anche a disabili, o persone con problematiche legate ad una normale espressione sessuale. Per chi volesse tentare l’acquisto, ci sono da tempo online le istruzionihttps://www.youtube.com/watch? v=QOh0MIHqnXE. Fleshlight si smonta, si pulisce, lava ed asciuga, come un Mocio Vileda.

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