“Com’è noto, il mio patrimonio di letture impegnate spazia dai quotidiani ai settimanali. Ma Il Fatto Quotidiano, così mi pare che si chiami, non l’ho letto, non lo leggo e non ho nessuna intenzione di leggerlo“. Così il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nel corso del consiglio regionale del 21 febbraio, ha risposto a una interrogazione del consigliere M5S Domenico Pettinari, circa gli articoli del Fatto Quotidiano sul caso della discarica di Bussi, in cui Antonio Massari dava conto di una frase attribuita – secondo alcuni testimoni – dall’avvocato dello Stato a D’Alfonso: “Circolano tre milioni per la sentenza che li manderà tutti assolti”. D’Alfonso ha preso la parola e ha glissato: “Non ho nulla da dire su questa interrogazione, se non che non ho mai letto, né leggerò Il Fatto Quotidiano. Un solo contatto ho con questo giornale: una citazione in giudizio per un articolo diffamatorio”. Nel corso della seduta, il presidente della Regione ha parlato anche dell’indagine a suo carico per l’inchiesta appalti post-sisma: ha ringraziato magistrati e carabinieri, dichiarandosi pronto a collaborare con la giustizia e ad accertare la verità. Poi ha sottolineato: “Una cosa è certa, e la dissi anche a un più noto oppositore di quelli che ho oggi, ovvero il senatore Andrea Pepe. Io gli dissi: ‘Sii sempre certo che in tutto quello che faccio prevale sempre l’interesse pubblico’. Duemila giorni di accertamento giudiziario hanno messo in evidenza questo. Dopo quei 2000 giorni, Pastore è tornato a fare il nonno senatore. Io sono qui. Io non vorrei che qualcuno scommettesse troppo su questo“.

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