Scatta l’intervento di politica attiva per la ricollocazione dei 1.666 lavoratori in esubero della sede romana di Almaviva. A presentarlo, al ministero del Lavoro, il titolare del dicastero Giuliano Poletti e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e quello di Anpal, Maurizio del Conte: “Responsabilità del governo sulla gestione della vertenza Almaviva? Noi abbiamo fatto il possibile. Le Rsu di Roma “hanno deciso legittimamente di non firmare l’accordo”. Così il governo ha deciso di avviare il percorso per la ricollocazione dei lavoratori sapendo che il settore dei call center ha bisogno di protezione e di una “difesa forte” dal dumping sociale”, si è difeso Carlo Calenda, ai microfoni de Ilfattoquotidiano.it. Il piano prevede fino a 15mila euro per ogni lavoratore per l’accompagnamento al lavoro, divisi in 5mila euro di assegno di ricollocazione, duemila di assegno di formazione e 8mila di bonus occupazionale alle aziende che assumeranno a tempo indeterminato. Ma ci sono anche risorse alternative per l’autoimprenditorialità e misure particolari per gli over 60, con diecimila euro per accompagnarli in un percorso di pubblica utilità. In merito alle gare della Consip vinte da Almaviva, nel suo ramo d’azienda di informatica, Calenda ha invece replicato: “Sarebbe decoroso, anzi necessario prevedere una corsia preferenziale visto che la società informatica ha vinto una gara e deve assumere. La società ha dato la sua disponibilità”. In questo caso, però, all’azienda non andrebbe il bonus di ricollocazione, come ha precisato lo stesso Calenda ai giornalisti.
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