Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del Festival di Sanremo

150 MILLIGRAMMI, INCARNATE, UN RE ALLO SBANDO, 50 SFUMATURE DI NERO. Recensione, scheda tecnica e voto

di F. Q.

150 MILLIGRAMMI di Emmanuelle Bercot. Un film con Sidse Babett Knudsen, Benoît Magimel, Charlotte Laemmel (Francia, 2016). Durata: 125’. Voto 3/5 (DT)

In un ospedale di Brest la pneumologa Irene Franchon scopre casualmente la correlazione tra una serie di morti sospette e l’assunzione del Mediator, farmaco prodotto dalla seconda azienda farmaceutica di Francia in commercio da parecchi anni. I buoni propositi di studiare e denunciare il caso per farne sospendere la vendita s’infrangono subito nell’omertà del sistema sanitario di controllo nazionale. La battaglia immane della semplice Irene, marito paziente e figli in perenne jam session blues casalinga, sarà dapprima durissima e poi arriverà ad una conclusione eroica anche grazie al supporto di un quotidiano. Tratto dalla classica storia vera, 150 Milligrammi, in originale La fille de Brest – titolo che sottolinea maggiormente lo scontro provincia-capitale tra Davide e Golia -, ha un andamento più concitato anche se piuttosto affannato nella prima ora; poi quando il racconto deve praticamente ripartire da capo sembra come se la Bercot mettesse da parte certe discutibili scelte stilistiche (la musica elettronica a commento di molte sequenze montate velocemente, ad esempio) per concentrarsi sul cuore etico del problema. È qui che il film formalmente decolla e diventa realmente un capitolo importante di cinema civile contemporaneo. Esuberante la Knudsen e incredibili gli attori di contorno. Morale: quanto è empirica la medicina che ci dovrebbe fornire certezze sulla sopravvivenza, tanto è empirico il cinema usato per dovercelo raccontare.

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