Quasi 10 milioni di euro in incarichi esterni e oltre 2,5 milioni per consulenze e collaborazioni continuative. Con contratti la cui scadenza è prevista anche oltre il termine naturale dell’attuale amministrazione. Nicola Zingaretti sembra non riuscire a trovare nell’organigramma dell’Ente le professionalità di cui ha bisogno, così solo nel 2016 appena concluso il presidente della Regione Lazio e i suoi hanno dato il via libera a bandi e avallato contratti di consulenza in favore di un centinaio di persone esterne all’amministrazione, fra le proteste dell’opposizione e di alcuni sindacati che auspicavano una maggiore “valorizzazione” delle risorse interne, anche al fine di una “contrazione della spesa”.

I BANDI – Nella sezione “Bandi di concorso” del sito della Regione Lazio è possibile consultare uno ad uno gli avvisi pubblici che l’Ente ha sottoscritto negli ultimi mesi, in totale 41 dall’inizio del 2016. Nella maggior parte dei casi si cercavano dirigenti d’area, dunque con uno stipendio fisso di circa 90mila euro l’anno per tre anni (tabellare di 43.310,80 euro e retribuzione di posizione pari a 45.102,85 euro), al quale andrà sempre aggiunta una “retribuzione di risultato sulla base dei criteri e dei valori stabiliti dalla contrattazione decentrata integrativa”, bonus il cui importo solitamente non scende sotto i 20mila euro. Nella gran parte dei casi è stato davvero poco il tempo a disposizione per accorgersi del bando, verificare i requisiti e presentare domanda: appena 10 giorni dal giorno della pubblicazione dell’avviso informativo. Si è provveduto a pescare all’esterno, ad esempio, il dirigente dell’Area “Ragioneria ed Entrate”, quello dell’Area “Tributi, Finanza e Federalismo” o il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016”, fino al nuovo segretario generale, nomina quest’ultima fortemente contestata nelle scorse settimane dal Movimento 5 Stelle. “Le consulenze zingarettiane – afferma senza mezzi termini il consigliere di Forza Italia, Adriano Palozzi – ledono la dignità professionale del nostro efficiente personale interno e spolpano le già bistrattate tasche delle famiglie del territorio regionale. Se questa è la lotta allo spreco e la trasparenza tanto decantate dal governatore del Lazio, allora siamo messi proprio male”.

LE CONSULENZE – Amministrazione Zingaretti piuttosto attiva anche sul fronte delle consulenze. Queste ultime si distinguono dagli incarichi sopra descritti perché qui le professionalità formalmente vengono pescate attraverso selezione ristretta, a carattere fiduciario, e non tramite classico bando pubblico. Nel corso del 2016 risultano essere state assegnate ben 43 consulenze, per un importo totale di 2.587.157 euro. Qui troviamo i 40mila euro in 18 mesi assegnati al “consulente del Presidente della Regione Lazio in materia statistico-economica”, ma anche i 110.000 euro assegnati alla collaboratrice della Direzione Formazione e Scuola oppure i 3.300 euro mensili corrisposti dalla collaboratrice della Direzione Salute e Politiche Sociali. I contratti più onerosi, tuttavia, sono stati assegnati dalla Direzione Formazione e Scuola ai tre membri che si occuperanno del “progetto per il rafforzamento della Cabina di Regia per l’attuazione del programma di governo”, incarico triennale per il quale verranno corrisposti loro rispettivamente 150mila, 187.500 e 265mila euro, per un totale di 602.500 euro (circa 12.000 euro al mese a testa). “L’amministrazione regionale – attacca Roberta Bernardeschi del sindacato Direr – continua ad assegnare incarichi e consulenze esterne per mansioni la cui necessità è tutta da dimostrare e, tra l’altro, senza nemmeno documentare l’assenza di professionalità interne in grado di ricoprire questi ruoli. E’ ora di finirla”. Su tutta la questione alla luce delle dichiarazione di opposizione e sindacati, l’ufficio stampa della Regione Lazio, contattato da IlFattoQuotidiano.it, risponde che “le procedure di legge per l’assegnazione degli incarichi esterni e delle consulenze sono state rispettate le procedure di legge” ed anche che “i risparmi per l’amministrazione, anche in relazione agli anni passati, sono certificati”.

IL CUGINO DEL PREMIER – Fra le nuove o rinnovate consulenze, anche alcuni casi che hanno creato qualche schermaglia politica. Come i 40mila euro in 15 mesi assegnati a Umberto Gentiloni Silveri (diventato “Silvestri” sul sito regionale) per l’incarico di “consulente del Presidente della Regione Lazio per il coordinamento e la promozione di iniziative per la valorizzazione della conoscenza della storia del territorio”. Il dato curioso, in realtà, è che Gentiloni Silveri, noto professore universitario e saggista, risulta essere il cugino dell’attuale presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni Silveri, motivo per il quale si e’ scatenata la rabbia di Assotutela – che annuncia esposti – e che ha portato il capogruppo de La Destra, Francesco Storace, a presentare un’interrogazione volta a capire “quali risultati abbia prodotto fin qui questa collaborazione”.

L’ATTORE E L’EX DG AMA – C’e’ poi la questione, sollevata dal sindacato Direr, del giovane attore brianzolo (31 anni) Niccolò Contrino, a cui la Direzione Programmazione Economica ha affidato l’incarico di “supporto tecnico alle attività di raccolta di fondi destinati alla valorizzazione, promozione e gestione del patrimonio storico, artistico e culturale della Regione Lazio”, contratto di 15 mesi per un totale di 60mila euro. Infine, la consulenza da 39mila euro per 18 mesi assegnata a Daniele Fortini, ex direttore generale di Ama (azienda capitolina che gestisce i rifiuti) – spinto alle dimissioni dalla sindaca Virginia Raggi e dal suo ex assessore, Paola Muraro – e subito assunto da Zingaretti in Regione. Con quale mission? “Ridefinizione di un modello di governance del ciclo dei rifiuti”.

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