“A me risulta che Meteomont aveva cominciato a comunicare un rischio valanga molto elevato tre-quattro giorni prima. Meteomont  ha mandato i suoi bollettini a chi li doveva mandare”, cioè ai soggetti istituzionali. Il procuratore di Pescara, Cristina Tedeschini, lo ha spiegato solo quattro giorni fa in nella lunga conferenza stampa in cui ha illustrato gli obiettivi dell’indagine sulla valanga che ha seppellito l’hotel Rigopiano e ucciso 29 persone. Eppure almeno due rappresentanti di soggetti istituzionali che avrebbero dovuto ricevere l’allerta 4 (su una scala che ha il valore massimo in 5) dicono di non aver ricevuto la comunicazione. “La mattina del 18 ero in Provincia e ho chiesto l’intervento dell’esercito e del prefetto. La provincia di Pescara non ha ricevuto nessun avviso di valanga da Meteomont, ho chiesto anche all’Ufficio Protocollo” dice il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, intervistato da Rainews. Anche il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, intervistato durante La vita in diretta su Rai1, ha dichiarato di non aver mai ricevuto l’allerta valanga 4.

Un particolare non da poco visto che sembra il magistrato che coordina le indagini nella stessa conferenza stampa aveva poco prima detto che se dalle indagini “dovesse emergere che era stata ordinata l’evacuazione e questo ordine non è stato dato da chi avrebbe dovuto darlo allora si potrebbe parlare di responsabilità penale. Tutta questa vicenda – aveva aggiunto – apre tanti tavoli di valutazione di responsabilità, il mio è solo quello penale”. Con allerta 4 è la Prefettura che deve inviare l’informazioni a tutti i soggetti interessanti: la domanda quindi è se le comunicazioni sono state inviate perché sindaco e presidente dicono di non averle ricevute?

“Io personalmente sono tranquillo, rimane il dispiacere, perché ripartire ora non è facile. Il Rigopiano era tutto quello che si poteva offrire qui da vari punti di vista, sarà difficile ripartire per tutti. Non ho mai ricevuto l’allerta valanga livello 4. Una volta era il corpo forestale locale – dice Lacchetta – ad avvertire il sindaco dei pericoli, ora piangiamo i morti. Se avessi saputo del pericolo valanga? Si sarebbe convocata la Commissione valanga, ma non era stato mai segnalato il sito come rischioso. Noi avremmo evacuato la struttura”, ha aggiunto Lacchetta. “Il sindaco opera in base ad elementi oggettivi, a Rigopiano la situazione era la stessa del 98% del mio territorio, non posso di mia sponte chiudere una struttura – conclude – I mezzi? Noi siamo in emergenza da lunedì sera, ho sollecitato affinché mandassero mezzi adeguati per quella neve, la mia premura è stata quella di allertare all’uso di mezzi turbina. Io fatto la prima richiesta martedì sera, la seconda alle 13 di mercoledì”.

Articolo Precedente

Bose, si dimette il priore Enzo Bianchi: “Quando chi porta il peso è affaticato deve lasciare”

next
Articolo Successivo

Verona, nuovo video del bus in fiamme sull’A4 costato la vita a 16 ragazzi

next