Martedi 24 gennaio Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili che ha traghettato l’Italia in Europa in quanto a diritti umani, ha presentato il romanzo di Eugenia Romanelli “La donna senza nome”, insieme alla giornalista Annarita Carbone. Un libro, uscito ormai un anno fa, che ha fatto parlare a lungo la stampa nazionale proprio nel momento in cui veniva discussa la legge. Raccontando infatti della storia d’amore tra Emma, nata da due madri, e Alberto, cresciuto dal nonno, il testo apre una serie di domande sugli immaginari da costruire per creare un nuovo mito dell’origine che sia in grado di rappresentare la contemporaneità.

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