E’ stato bello anche se è durato poco. Bello per quei viaggiatori che hanno colto l’attimo al volo, è proprio il caso di dirlo, e sono riusciti con appena 600 euro a spostarsi con Alitalia in business class partendo da Firenze e da Dusseldorf in ogni parte del mondo, dall’Oceania alle due Americhe, dal Giappone alla Russia alla Cina. Grazie a un madornale errore nei sistemi di vendita dei biglietti tramite le Ota, Online Travel Agency, su quella tratta è stata applicata una tariffa business che permetteva di fare uno o più scali in qualsiasi aeroporto del mondo a un prezzo praticamente stracciato. La pacchia è andata avanti per 48 ore prima che negli uffici della compagnia italiana qualcuno si accorgesse di ciò che stava succedendo nonostante la notizia della super offerta aerea stesse facendo nel frattempo il giro del mondo via internet e sui forum. Tuffandosi a pesce nella maglia aperta nei sistemi di prenotazione, migliaia e migliaia di persone nel frattempo hanno acquistato o prenotato ticket a più non posso. Quante siano al momento non lo sanno neppure all’Alitalia.

Quando i responsabili della compagnia italiana si sono accorti del fare error, cioè del guaio che stava capitando al sistema di tariffazione, si sono precipitati a correggere il guasto, ma il guaio era fatto. Per chi ha potuto volare ai quattro angoli del pianeta (pochi passeggeri, secondo fonti ufficiali Alitalia) con una tariffa da leccarsi i baffi, vale la regola del chi ha dato ha dato chi avuto avuto. Strascichi ci saranno, invece, per chi ha acquistato ticket per i giorni a venire e non li ha ancora utilizzati. All’Alitalia ritengono che possa essere dimostrata la tesi che si tratta di acquisti effettuati in assenza di buona fede e che quindi quei biglietti possano essere ritenuti non validi. Quasi sicuramente hanno ragione da un punto di vista sostanziale. Perché è difficile credere che un passeggero ‘normale’ per andare da Firenze a Dusseldorf decida di farsi prima un giretto alle Hawaii o in Nuova Zelanda tanto così per fare. La furbata è evidente. Anche se forse non è scontato che possa essere facilmente dimostrata anche per via formale.

Alialia ha diffuso una nota in cui precisa la sua posizione: “L’anomalia dell’itinerario e della tariffa collegata era chiaramente segnalata sui siti web che evidenziavano la “error fare” e il rischio che i biglietti potessero essere annullati. Alitalia ha comunque deciso di onorare i biglietti che includono Firenze e Dusseldorf quali aeroporti di partenza e di arrivo su voli Alitalia con scalo intermedio a Roma Fiumicino, ma cancellerà tutti gli altri scali dell’itinerario. I biglietti con questo nuovo itinerario saranno ad ogni modo completamente rimborsabili“. Secondo l’agenzia specializzata aviazionecivile.it “chi è riuscito a farsi emettere fisicamente il biglietto… ha in mano un valido titolo di viaggio” e amen. Per quanti, invece, “hanno la conferma della semplice prenotazione da parte dell’Agenzia con la quale hanno fatto la transazione, alcuni hanno ricevuto una mail di cancellazione, altri, complice il cambio di orario di qualche volo, hanno avuto riemessi i biglietti di viaggio da Expedia che ha comunicato di farsi carico della differenza tariffaria, altri sono ancora in attesa di notizie, ma non hanno un biglietto in mano. Quanti hanno in possesso il biglietto, lo hanno ad oggi valido e utilizzabile”.

Pare che pasticci come quello madornale capitato all’Alitalia siano già successi ad altre compagnie in giro per il mondo, frutto delle tante scorrerie legate a internet e all’ambiente dei social. Davanti ai computer c’è evidentemente gente che passa ore a compulsare in continuazione le tariffe aeree alla ricerca degli errori e delle falle che si aprono nei sistemi e una volta che li individua li diffonde alla velocità della luce trovando facilmente migliaia e migliaia di seguaci. Gente pronta a comprarsi quanti più biglietti può a condizioni vantaggiose correndo il rischio di incappare in un eventuale annullamento. Nel caso del guaio capitato ad Alitalia, la notizia dell’occasione che si era aperta sui voli Firenze-Dusseldorf è stata postata su un forum tedesco. L’aspetto che provoca stupore tra gli addetti ai lavori è la non tempestiva reattività dimostrata dalla compagnia italiana, anche se fonti Alitalia rivendicano invece il contrario. Il ragionamento è questo: alla compagnia non dovrebbero mancare i sistemi per monitorare in tempi rapidi le anomalie che si verificano nei sistemi di vendita e accorgersene dopo 48 ore sembra troppo. Ancora aviazionecivile.it fa notare che “è difficile pensare che sia mancata totalmente una forma di controllo sull’impennata di vendite dei biglietti con partenza da Firenze o Dusseldorf, certamente non due scali trafficatissimi del network della compagnia”.

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