Chiama le consultazioni per la formazione del governo “riti tristi, triti e ritriti” e lancia un appello per una manifestazione di piazza entro il 24 gennaio. Mentre il neogoverno Paolo Gentiloni si appresta a giurare, Beppe Grillo sul blog spiega perché i suoi non si sono presentati all’incontro per la formazione del nuovo esecutivo. Un post da campagna elettorale, in linea con la scelta dei 5 stelle di continuare a chiedere il ritorno al voto al più presto senza lasciare spazio a possibili mediazioni neppure per la riforma della legge elettorale. “Loro continuino con le loro consultazioni”, si legge sul blog, “con i loro riti tristi, triti e ritriti, con le loro sceneggiate. Continuino pure con la loro invasione di ultracorpi, noi compariremo in una piazza d’Italia e terremo lì una seduta parlamentare: sarà un flash mob per la democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini”. E poi annuncia: “Entro il 24 gennaio organizzeremo una grande manifestazione per la dignità dei cittadini. È ora di applicare l’articolo 1 della Costituzione che abbiamo difeso: la sovranità appartiene al popolo”.
Grillo ha parlato di “avatar”: “Non importa quali e quanti avatar usa e getta potranno occupare la posizione di primi ministri attraverso manovre di palazzo; ciò che a noi importa è la sovranità popolare che vogliamo difendere. Il palazzo non vuole prendere atto del No di 20 milioni di italiani e quindi noi da quel palazzo siamo pronti a uscire per andare ad ascoltare le ragioni dei cittadini, di quelle dei partiti non ci interessa nulla”. I grillini in Parlamento non hanno partecipato alle consultazioni di Gentiloni per la formazione del nuovo esecutivo. In sala Aldo Moro però, dove i rappresentanti dei gruppi politici hanno riferito alle tv per tutta la mattina, la capogruppo dei deputati M5s Giulia Grillo è passata lo stesso a fare una ‘contro-consultazione’ con i cronisti e ha ribadito le ragioni del ‘no’. “Per noi qualunque nuovo governo non eletto dai cittadini non ha legittimazione per operare in nome del popolo italiano”, ha spiegato. Un “forte gesto politico” e, per sua stessa ammissione, un “messaggio al governo per dire di stare attento a non esagerare nel fare cose che ancora una volta si possano tradurre in lacrime e sangue per i cittadini”.