L’Antitrust interviene in difesa dei pendolari per le corse Atac ridotte o soppresse a Roma, in particolare lungo le linee ferroviarie che collegano la capitale a Ostia, Viterbo e Giardinetti. Contro l’Azienda trasporti del Comune è stato avviato un procedimento per pratiche scorrette. Inoltre è stata inviata una segnalazione alla Regione Lazio per non aver esercitato i suoi poteri di intervento e sanzione. La contestazione riguarda “la continua e sistemica soppressione delle corse programmate, soprattutto nell’ultimo biennio”. Come scrive l’Antitrust in un comunicato, “tale soppressione sarebbe avvenuta in larga misura non per cause esogene e occasionali, ma per motivi riconducibili alla gestione e organizzazione del servizio da parte di Atac”. L’azienda pubblica, secondo l’ipotesi dell’Autorità, “avrebbe ingannato i consumatori in merito alla disponibilità del servizio” e “sarebbe venuta meno al rispetto degli standard di diligenza professionale”.

“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato d’ufficio un procedimento istruttorio in materia di pratiche commerciali scorrette nei confronti di Atac – si legge nella nota – relativamente allo stato in cui versa la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale nell’area metropolitana di Roma”. Contestualmente, spiega l’Antitrust, “è stata inviata una segnalazione alla Regione Lazio, che nel 2007 aveva sottoscritto un contratto di servizio per la gestione di tali linee con Met.Ro. nel quale era poi succeduta Atac”. Le corse coinvolte riguardano precisamente le “linee ferroviarie Roma–Lido di Ostia, Roma–Giardinetti-Pantano e Roma–Civita Castellana–Viterbo, soprattutto nell’ultimo biennio”.

L’Autorità spiega che “la mancata effettuazione delle corse programmate potrebbe aver ingannato i consumatori in merito alla effettiva disponibilità del servizio, alterandone le scelte sul mezzo di trasporto da utilizzare e gravandoli dei disagi derivanti dalla soppressione delle corse”. “Inoltre – prosegue il comunicato – Atac non avrebbe preventivamente e tempestivamente informato i consumatori” riguardo alle soppressioni “pur essendo a conoscenza delle ragioni sistematiche che avrebbero potuto causarle. Tali condotte ingannevoli ed omissive potrebbero violare gli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo“. Il mancato “rispetto degli standard di diligenza professionale richiesto ad un concessionario di un servizio pubblico nella gestione di linee essenziali di trasporto per la mobilità cittadina” potrebbe invece aver portato ad una “violazione dell’art. 20 del Codice del Consumo”.

La segnalazione inviata alla Regione Lazio sottolinea invece “come l’ente locale non abbia mai esercitato i propri poteri di intervento e sanzione, pur previsti dal Contratto di servizio, né abbia proceduto allo svolgimento di una gara per individuare un gestore efficiente”. L’Antitrust nella sua segnalazione cita “la recente deliberazione n. 437 del 26 luglio 2016 della Regione Lazio con la quale è stata rigettata una proposta di finanza di progetto, presentata nel giugno 2014 da una costituenda associazione di imprese per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura di trasporto ferroviario lungo la linea Roma-Ostia“. Tale decisione della Regione, conclude l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, “di fatto, ha determinato il mancato sfruttamento di un’opportunità competitiva volta proprio a intervenire in maniera migliorativa sulla più importante (e allo stato maggiormente carente) delle tre linee lungo cui sono offerti i servizi” oggetto del procedimento dell’Antitrust.

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