Theresa May dice basta alla fuga di notizie e alle rivelazioni alla stampa sulle strategie per la Brexit, ma la sua stessa minaccia di contromisure severissime rivolta a funzionari e ministri finisce per trapelare sui media del Regno Unito. Il premier britannico ha promesso “misure disciplinari” e se necessario anche l’imposizione delle dimissioni per chi avesse ancora violato la consegna della riservatezza in merito al dibattito che agita il governo sulle strategie negoziali da adottare per l’uscita del Paese dall’Unione europea. Ma paradossalmente anche questo suo monito, scritto dal capo di gabinetto Jeremy Heywood, è stato reso pubblico.

“Chiunque sarà scoperto a far filtrare informazioni sensibili sarà dimissionato anche laddove non venga compromessa la sicurezza nazionale”, ha scritto Heywood ai funzionari, aggiungendo che Theresa May intende “scrivere negli stessi termini ai ministri”. Le fughe di notizie, si legge nel messaggio, “minano la fiducia e il buon governo” e alla luce dei “reiterati incidenti avvenuti di recente, il Primo Ministro ha disposto misure eccezionali“.

La vicenda, sottolineano i giornali britannici, è spia di un clima di tensione e di nervosismo alla vigilia della prima udienza di fronte alla Corte Suprema sul ricorso presentato dal governo per ribaltare il verdetto che gli ha imposto di sottostare a un voto del parlamento prima di notificare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona e avviare formalmente l’iter di uscita dall’Ue. Un voto che potrebbe mettere in difficoltà la maggioranza e rallentare il negoziato.

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