In territorio straniero, dopo le inchieste de Il Fatto Quotidiano, è scattato un protocollo definito “segreto”, presso le autorità consolari che prevede l’individuazione di un responsabile unico tra i funzionari consolari adibito alle operazioni legate al voto che ha l’obbligo di relazionare quotidianamente: numero di plichi pervenuti, ritorni postali. Il Console a sua volta è obbligato a relazionare ogni giorno all’Ambasciatore questi dati e le eventuali anomalie segnalate.

Insomma controlli giornalieri durante i quali poter individuare eventuali anomalie e scongiurare manomissioni. Protocollo che abbiamo verificato, si attua in almeno in Svizzera. In Italia invece, la Farnesina comunica, a proposito del caso segnalato da Il Fatto Quotidiano dell’elettore di Praga che ha ricevuto due schede, che non è possibile che vi possa essere un doppio voto, poiché in sede di scrutinio il codice elettore apparirebbe due volte.

Falso, per due motivi: 1) la doppia scheda avrà sicuramente un doppio codice elettore, perché spesso l’anagrafe consolare contiene errori di questo tipo dovuti alla digitazione manuale; 2) L’operazione di riscontro del codice sul registro elettori necessiterebbe di almeno 1 minuto a plico (abbiamo cronometrato, apertura busta, lettura tagliando e ricerca nel registro del codice numerico).

Ma, quello che la Farnesina non dice è che a Castelnuovo di Porto, sede dello scrutinio, un seggio viene costituito secondo la legge 459/2001, per 5000 elettori. Avendo un solo registro a disposizione, servirebbero 83 ore per svolgere solo l’operazione riscontro. Ovvero 6 giorni, considerando 12 ore lavorative giornaliere ininterrotte dalle 8,00 alle 20,00.

Con le operazioni previste per legge, il risultato sarebbe noto non prima del 10 dicembre. Contestualmente altri scrutatori, dall’urna a parte dove sono state inserite le buste anonime con le schede, procedono allo scrutinio delle stesse validandole prima con un timbro. Nella prassi consolidata nelle scorse elezioni, l’operazione al seggio è sempre stata: aprire il plico, riporre la busta bianca anonima in un cartone/urna, e separatamente mettere in un altro il tagliando elettore. Il giorno dopo, si procede subito allo scrutinio delle buste con le schede, vista la fretta che deriva dal dover conoscere subito il risultato già noto per il voto dei residenti in Italia.

Successivamente rimane l’incombenza di identificare nei registri il codice elettore del tagliando, che per legge doveva essere fatto prima e permettere per legge l’inserimento della busta con la scheda nell’urna da scrutinare solo dopo aver riscontrato la corrispondenza nel registro del codice elettore. Ma poiché l’operazione avrebbe allungato i tempi a dismisura (rammentiamo, 1 minuto a elettore, circa 83 ore nette), Presidenti e scrutatori operano per smaltire velocemente le circa 5000 schede del seggio. Si tenga presente che generalmente in Italia un seggio ha generalmente un migliaio circa di elettori e le operazioni si protraggono anche durante l’orario notturno.

A Castelnuovo di Porto, vista la distanza del luogo, la notte si bloccano i lavori e i seggi, sono tutti allocati in grandi capannoni, disposti molto caoticamente e senza alcuna possibilità di sigillare seggio per seggio. Parliamo di capannoni con grandi ambienti dove vengono collocati tavoli e sedie per costituire i seggi delle varie ripartizioni. Il caos è generale e la sicurezza spesso affidata a ditte di vigilanza esterne, anche se non manca il presidio delle forze dell’ordine a sorvegliare le operazioni.

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