E’ di Sergio Biamino, il 70enne disperso da ieri mattina a Perosa Argentina, il cadavere recuperato oggi dai Vigili del Fuoco nei pressi del ponte sul Chisone, a San Germano, in Piemonte. A identificarlo sono stati i familiari. L’uomo, durante le fortissime piogge di ieri, era uscito insieme al figlio per mettere in salvo i propri cavalli, ma l’argine del rio Albona era franato, trascinandolo via.

Stato di emergenza per Liguria e Piemonte – “Lo stato di emergenza a Liguria e Piemonte lo daremo appena saranno formalizzate le richieste congiunte dei presidenti delle regioni”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi incontrando i sindaci delle zone colpite dal maltempo nel ponente ligure. “Le modalità con cui lavorare con i Comuni le stabiliamo insieme” ha aggiunto il premier. Ai sindaci Renzi ha anche promesso che “le somme urgenti saranno coperte tutte a partire da quelle dei piccoli comuni”. Secondo le stime parziali, in Liguria i danni si aggirano intorno ai 100milioni.

“Non vogliamo essere lasciati soli”. E’ l’appello lanciato al premier, così come a Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, da Massimo Cacciò, sindaco di Armo (Imperia), comune isolato al confine con Ormea (Cuneo), devastato dall’ondata di maltempo degli ultimi giorni. Appello al quale si uniscono anche tutti gli altri sindaci della valle Arroscia, nell’entroterra di Imperia. “Una sola strada è aperta unicamente ai mezzi di soccorso, ma il nostro comune è di fatto ancora isolato – spiega il primo cittadino – Nelle altre strade comunali, tutte bloccate, ci sono quattro o cinque frane per ciascuna e ci si può spostare soltanto a piedi. Il depuratore è sommerso da detriti ed è rimasto danneggiato anche l’impianto irriguo. Oggi stiamo facendo il censimento dei danni, ma è importante che lo Stato non ci lasci soli”.

Per quanto riguarda il numero di sfollati, la prefettura di Imperia stima che ce ne siano ancora una quarantina anche se molti torneranno a casa tra oggi e domani e altri, invece, hanno deciso di lasciare autonomamente le proprie abitazioni, a scopo precauzionale. Restano, comunque fuori di casa 4 persone a Pornassio, 8 in frazione Lavina di Rezzo, 3 a Vessalico e 5 a Ventimiglia dove il vento ha scoperchiato due abitazioni. Mentre una frana è incorso nel comune di Monesi, Nel Comune di Mendatica. Già nel pomeriggio, il sindaco aveva lanciato l’allarme sul possibile rischio che l’intera frazione slittasse a valle. Alcune case erano già state lesionate dal movimento franoso che fa scivolare il terreno su cui le abitazioni si trovano. Nel piccolo centro vivono solo due persone. Il sindaco aveva emesso un’ordinanza di sgombero e una con cui ha disposto il divieto di soggiorno e dimora: questa mattina i proprietari delle ‘seconde case’ si erano recati nel Comune, nonostante le difficoltà stradali, per controllare la situazione e sono stati fatti allontanare. In merito alla viabilità, risultano ancora chiuse le strade tra Mendatica e Cosio di Arroscia, tra Carpasio e Montalto Ligure, Apricale e Baiardo, Pigna e Langan e, poi, la statale 28 nel tratto tra Acquetico, nel Comune di Pieve di Teco e il Comune di Pornassio.

Piemonte: allerta gialla – L’Arpa Piemonte mantiene ancora per oggi l’allerta gialla per le zone alpine e prealpine (alta Valle di Susa, Chisone, Pellice e Po), per la Valle Tanaro, per la pianura settentrionale e quella torinese, a causa dei rischi di residui allagamenti per il transito della piena del Po e del Tanaro e per isolati fenomeni di smottamento. Nelle restanti zone non risultano criticità. Per quanto riguarda la situazione a Moncalieri, dove la rottura dell’argine destro e sinistro del torrente Chisola ha determinato l’allagamento di aree residenziali nelle borgate Tetti Piatti, Baudana e Tagliaferro, risultano ancora evacuate 200 persone, di cui 40 ospitate in strutture messe a disposizione dal Comune di Moncalieri. Complessivamente nella provincia di Torino sono state 400 le persone evacuate. 5225766032001

Nel resto della regione, si registrano 10 persone evacuate in provincia di Asti e 200 in provincia di Cuneo. Sono rimaste isolate 20 persone in provincia di Cuneo ed alcune persone presso il Comune di Prali, in provincia di Torino. La piena del Tanaro non ha causato problemi, ma ad Alessandria, presso il quartiere Orti e Piscina, stanotte è stata attuata un’azione di messa in sicurezza della popolazione, invitando i cittadini a spostarsi ai piani alti nel momento in cui i livelli superavano la soglia di pericolo.  Sul territorio restano ancora in attività oltre 1000 volontari di Protezione civile. La sala operativa di corso Marche resterà aperta fino alle 24. Da domani entrerà in funzione l’ordinario servizio di reperibilità. Questa mattina il presidente della Regione e l’assessore all’Ambiente hanno visitato Ormea e Garessio per fare il punto dei danni provocati sul territorio con gli amministratori locali.  Mentre presidente Chiaparino ha sottolineato l’importanza delle opere idrauliche realizzate in queste anni e della realizzazione di un efficiente sistema di Protezione civile, che ha impedito il ripetersi della tragedia del ’94.

Fiumi e laghi – Il Po, alla Becca, ha sfiorato i 6 metri sotto lo zero idrometrico (allagando alcuni campi dell’area golenale) raggiungendo il picco alla stazione di Casei Gerola Po (Pavia). A partire dalle 17 però si è fermata la crescita.  A Pavia, il Ticino, al punto di rilevazione del Ponte Coperto, ha raggiunto un livello massimo di 3,52 metri sopra lo zero idrometrico, uscendo sulla strada di via Milazzo che si affaccia direttamente sul fiume. E dopo le 17 ha cominciato a scendere, seppure lentamente. Nel pomeriggio è stato chiuso per ragioni di sicurezza anche il ponte in barche di Bereguardo (Pavia) sul Ticino. I tre ponti potrebbero essere riaperti nei prossimi giorni.

Sopra la soglia di elevata criticità anche il livello del Lago Maggiore a Laveno: anche in questo caso il livello permane comunque stazionario. E’ invece in diminuzione il livello del lago alla stazione di Luino, che attualmente è al di sopra della soglia di ordinaria criticità. In calo o stazionari i livelli degli altri fiumi su tutto il territorio interessato: la situazione viene costantemente seguita da tutti gli Enti coinvolti in pieno coordinamento attraverso riunioni e aggiornamenti tempestivi.

A seguito delle intense precipitazioni sul bacino del Po si sono innalzati i livelli idrometrici del grande fiume, che hanno raggiunto soglia 2 la mattina di sabato alla sezione di Piacenza e sono previsti oltre soglia 3 lunedì 28 novembre a Boretto, estendendo ora alla provincia di Reggio Emilia la fase di preallarme. La Protezione civile dell’Emilia-Romagna parla però di “incertezza riguardo l’evoluzione del fenomeno” riservandosi ulteriori aggiornamenti.  Intanto, in base alle previsioni Aipo e Arpae sull’andamento della piena verso valle, si prevede il superamento della soglia 2 nella sezione di Boretto già dalla sera di domani, domenica 27 novembre, attivando la fase di allarme per i comuni rivieraschi del Parmense, oltre al preallarme per quelli del Reggiano.  E’ previsto materiale flottante e l’allagamento delle aree golenali non difese da argini, forse anche di golene chiuse, coinvolgendo attività, insediamenti e infrastrutture.

 

Articolo Precedente

M5s, al corteo Grillo inciampa in una buca e cade. Poi scherza: “Chi deve sistemare?”

next
Articolo Successivo

Corpo Forestale dello Stato: buchi nel sistema informatico. Si rischia la mobilità a insaputa del richiedente

next