“Sono fiero di far parte di una forza politica che chiede l’autosospensione di chi ha ricevuto un avviso di garanzia, anche per evitare di danneggiare il M5S“, si difende dal palco della Feltrinelli Alessandro Di Battista sul caso delle firme false che ha coinvolto diversi esponenti ed eletti del Movimento 5 Stelle tra Palermo e Bologna. Eppure, nel caso siciliano, deputati nazionali come Riccardo Nuti e Claudia Mannino, finiti a loro volta nel registro degli indagati, sono ancora al loro posto, in attesa di essere interrogati. “Non si sono sospesi e non sono ancora arrivate sanzioni da parte nostra? Dovete chiedere al Garante (Grillo, a Roma per guidare il corteo del M5S per il No al referendum, ndr), che non sono io. Io mi auguro si autosospendano nelle prossime ore”, replica ai microfoni del fattoquotidiano.it. Rispetto ad altri casi, come quello che coinvolse il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, i tempi in casa M5S si sono però allungati: “Comportamento diverso? Non prenderei come esempio Pizzarotti, lui aveva taciuto quanto ricevuto”, si è difeso il deputato pentastellato

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