Fidel Castro, leader della rivoluzione comunista di Cuba, è morto all’età di 90 anni. L’annuncio è arrivato da Raul, fratello e successore del “lìder maximo” alla guida del Paese: “Oggi, 25 novembre, alle 10:29 della notte è morto il comandante in Capo della Rivoluzione cubana Fidel Castro Ruz: “Hasta la victoria, siempre“. I funerali si terranno il 4 dicembre e la cerimonia si svolgerà nel cimitero di Santa Ifigenia, nella città di Santiago de Cuba. L’Avana ha proclamato 9 giorni di lutto nazionale. Lo ha reso noto il Consiglio di Stato dell’Avana, citato dal sito web Cubadebate.

“Nell’apprendere la triste notizia della scomparsa dell’ex presidente del consiglio di Stato e del governo della Repubblica di Cuba esprimo i miei sentimenti di dolore ai famigliari del defunto dignitario, nonché al governo e al popolo di quella amata nazione”. E’ quanto si legge nel telegramma di cordoglio inviato da Papa Francesco al fratello e attuale presidente Raul Castro. Ha commentato il decesso dell’ex capo rivoluzionario anche il nuovo presidente statunitense Donald Trump con un secco: “Fidel Castro è morto!”.

L’ex numero uno era riapparso in pubblico nel giorno del suo 90esimo compleanno ad agosto nel teatro Karl Marx de L’Avana. Fidel Castro aveva festeggiato con il fratello e con il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Non appariva da quattro mesi ed era stata un’ovazione nel teatro dedicato a un altro uomo che ha fatto la storia del comunismo. Il corpo di Castro sarà cremato. Fu comandante del movimento rivoluzionario che nel 1959 abbatté la dittatura di Fulgencio Batista, ma per chi ha lasciato Cuba per arrivare negli Usa o altrove, da perseguitato, oggi finisce un incubo. Primo ministro e comandante in capo delle forze rivoluzionarie, dopo il varo della nuova costituzione cubana nel 1976, fu eletto capo di Stato. Un presidente che ha attraversato la storia, incontrato tre papi: Giovanni Paolo II nel 1996 decise, per la prima volta, di invitare Castro al Vaticano; nel 2012 fu la volta dell’incontro tra Fidel e Papa Ratzinger. La visita al terzo pontefice, Francesco, è del 10 maggio 2015.

Nel giorno del suo ultimo compleanno, aveva di nuovo attaccato gli Stati Uniti  con cui ormai i rapporti stanno andando nella direzione di una normalizzazione. In quella occasione, infatti, il “Lìder Màximo” non aveva risparmiato una dura critica alla presidenza Usa, sottolineando la necessità di “preservare la pace” nel mondo. Tra la tantissime date della sua storia che hanno fatto la Storia, dalla Baia dei Porci in poi, quella più recente è il 17 dicembre 2014. Grazie a Beroglio, l’argentino con cui condivideva la lingua spagnola e studi giovanili dai Gesuiti, L’Avana e Washington dicono al mondo che qualcosa è cambiato: il disgelo è in arrivo. E con la riapertura di Cuba all’America a stelle e strisce si apre un nuovo capitolo della storia cubana e mondiale.

LE REAZIONI
Dissidenza cubana: “Finalmente muore” – Lo scrive in un tweet 14 y medio, il blog della nota dissidente Yoani Sanchez commentando la morte dell’ex presidente cubano. Anche un altro media, Diario de Cuba, commenta la notizia del decesso del “dittatore che aveva ceduto il potere al fratello Raul Castro nel luglio del 2006”.

Festeggiano gli esuli a Miami A decine si sono riuniti oggi al Caffé Versailles a Miami, con le bandiere del loro paese e quelle degli Stati Uniti, dopo la notizia della morte di Fidel Castro, leader della Rivoluzione che ha indotto migliaia di persone a fuggire Cuba dal 1959. I canali televisivi locali hanno mostrato le immagini della folla al di fuori del famoso caffè, che è già stato teatro di feste simili ogni volta che si sono diffuse voci sulla morte del Líder Máximo, e in occasione di manifestazioni di protesta o riunioni di esuli a Miami.

L’annucio del fratello Raul: “Sarà cremato” – Il presidente cubano e fratello del Líder Máximo, Raul Castro è apparso in televisione ieri sera annunciandone la morte. Durante il suo breve discorso Raul ha sottolineato: “Con profondo dolore informo il nostro popolo, e i nostri amici nel Mondo che oggi 25 novembre 2016 alle 22.29 della notte è morto il capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz”.

Maduro: “Una storia grande per la dignità dei popoli” – “L’esperienza politica di Fidel è basata sui principi di Bolivar e Martì“-  Così su Twitter, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha ricordato Fidel Castro. Maduro posta le foto di Castro con Chavez e nei momenti salienti della rivoluzione cubana. “Ha fatto la storia con i popoli del mondo per segnare un percorso di dignità”, aggiunge il presidente del Venezuela. “A 60 anni dalla partenza della Granma dal Messico se ne va Fidel. All’immortalità di coloro che lottano per tutta la vita. Hasta la Victoria Siempre”, conclude.

La sorella di Fidel: “Dolore, ma sapevamo che questo doveva succedere” – E’ il commento di Emma, la sesta figlia della coppia dei genitori dei fratelli Castro, Angel Castro e Lina Ruz. Nel ricordare che il fratello Fidel si era ammalato ormai una decina di anni, Emma Castro ha commentato alla rete Univision a Città del Messico, dove vive da molti anni, che confida di poter andare a Cuba per dare l’ultimo addio.

L’isola accoglie la notizia della morte “in silenzio” –  Da sempre caratteristica principale di un popolo abituato alla massima riservatezza. Il sito ufficiale Cubadebate, molto usato dallo stesso Líder Máximo per pubblicare i suoi articoli di analisi politica, nella rubrica nota come “Riflessioni di Fidel“, apre con una foto di Fidel Castro e lo slogan “¡Hasta siempre Comandante!“. La Cuban News Agency pubblica, in homepage, il messaggio del presidente Raul Castro, che annuncia la morte.

Le stazioni radio non hanno sospeso le trasmissioni – Tutte le frequenze radio cubano hanno mantenuto la regolare programmazione e solo in due canali televisivi statali sono state interrotte le trasmissioni per mandare in onda immagini su momenti storici della vita di Fidel Castro. Dopo l’annuncio della morte, i bar e ristoranti per l’evento hanno chiuso e il traffico si è intensificato, rispetto a un normale venerdì sera, perché la maggior parte delle persone è andata a casa per avere maggiori informazioni sulla morte dell’ex presidente.

Hollande: “Incarnava orgoglio del rifiuto del dominio straniero” – Il presidente francese ha voluto commentare personalmente la morte del leader cubano. Hollande ha trasmesso le sue condoglianze alla famiglia di Fìdel e a Cuba per la sua morte. “Fidel Castro era una figura del ventesimo secolo. Ha incarnato la Rivoluzione cubana, nelle speranze suscitate e poi nelle delusioni causate”, ha detto il capo di stato francese. “L’embargo imposto dagli Usa contro Cuba deve essere revocato”. Così il capo di Stato transalpino, lanciando un appello per includere pienamente Cuba nella comunità internazionale. Il numero uno dell’Eliseo ha parlato nel corso di una conferenza stampa al 16esimo vertice della Francofonia ad Antananarivo in Madagascar. “Anche se spesso Cuba è stata criticata per i diritti umani, ho sempre considerato gli embarghi come una decisione unilaterale inaccettabile”, ha aggiunto Hollande. “E’ il futuro che conta”

Gorbaciov: “lasciato un segno profondo nella storia di tutta l’umanità” – Così l’ultimo leader sovietico ha elogiato il leader cubano morto nella notte. Gorbaciov, 85 anni, ha aggiunto “rimarrà nella nostra memoria come un politico e un uomo straordinario, e come nostro amico”.

Farc: “Ammirevole rivoluzionario, accordo di pace in Colombia nostro omaggio” – E’ morto il “più ammirevole rivoluzionario del secolo XX”: lo sottolinea uno dei leader del gruppo guerrigliero colombiano delle Farc, Luis Arango, noto come ‘Ivan Marquez‘, augurandosi che l’accordo di pace raggiunto il 25 agosto scorso con Bogotà all’Avana possa essere “un omaggio” all’ex presidente cubano. “Grazie Fidel per il tuo immenso amore nei confronti della Colombia”, ha aggiunto via Twitter Arango. “Grazie Fidel per il tuo immenso amore nei confronti della Colombia”. Le Farc sono l’organizzazione guerrigliera più antica dell’America Latina (nata negli anni ’60) e settimana scorsa il gruppo ha firmato un nuovo accordo di pace con il governo del presidente Juan Manuel Santos.

Putin: “Amico sincero della Russia e simbolo di un’epoca” – Il presidente russo, rendendo omaggio al leader della rivoluzione cubana. Putin lo ha definito il “simbolo di un’epoca”, come riferisce una nota del Cremlino. In un telegramma inviato all’attuale presidente cubano Raul Castro, Putin ha scritto: “Quest’uomo di Stato è giustamente considerato come il simbolo di un’epoca della moderna storia del mondo”, aggiungendo che Fidel “era un amico sincero e affidabile della Russia”.

Rajoy: “Figura di importanza storica” – “Condoglianze” sono arrivate su Twitter dal capo del governo di Madrid. “Segnò una svolta nell’evoluzione del paese ed ebbe una grande influenza in tutta la regione “, scrive inoltre il governo spagnolo in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri. L’esecutivo di Mariano Rajoy ricorda quindi “gli stretti legami” di Castro con la Spagna “come figlio di spagnoli”. Era molto attaccato “ai suoi legami di sangue e di cultura. Pertanto, la Spagna si unisce in particolare al dolore del governo e delle autorità cubane”.

Correa: “Il mondo piange un gigante” – “Se ne è andato un grande. E’ morto Fidel. Viva Cuba! Viva l’America Latina!”. Così il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha commentato su Twitter alla morte di Fidel Castro. E il suo ministro degli Esteri, Guillaume Long, ha espresso “infinita tristezza” alla notizia. “Abbraccio eterno al popolo cubano in questo momento di dolore e sconforto. Il mondo piange un gigante”, ha scritto.

L’omaggio dei leader del Sud del mondo – Vogliono salutare “un amico”, capace al di là dell’alleanza con l’Unione Sovietica di guardare al mondo dalla prospettiva del Sud e dei Paesi in via di sviluppo. Le reazioni alla morte di Fidel Castro sono giunte dall’Asia, Africa e America Latina. Di “un buon amico” dell’India ha detto Narendra Modi, primo ministro di New Delhi, pur nazionalista e per molti versi lontano dai valori del socialismo. Sempre nel subcontinente, commosso l’omaggio di Sonia Gandhi. “Il suo contributo al Movimento dei non allineati e il suo sostegno senza tentennamenti alla causa dell’India in vari ambiti – ha affermato l’ex premier di origini piemontesi – rimarrà sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori”. Dal continente africano è giunto l’omaggio del presidente sudafricano Jacob Zuma, che ha ricordato una comune battaglia anti-razzista: “Sotto la sua guida e il suo comando il popolo cubano si unì alla nostra lotta contro l’apartheid“.

Il presidente cinese: “Fidel Castro vivrà in eterno” – Lo ha affermato Xi Jinping, in un messaggio letto dalla televisione nazionale di Pechino all’indomani della scomparsa. “Il popolo cinese ha perso un compagno buono e sincero” ha sottolineato il capo di Stato. Nel messaggio Xi ha ricordato che le relazioni diplomatiche tra la Cina comunista e l’Avana furono stabilite solo nel 1960, un anno dopo la rivoluzione guidata da Fidel Castro contro il regime di Fulgencio Batista.

Juncker: “Il mondo ha perso un eroe per molti” – Così il presidente della Commissione europea, aggiungendo anche che “la sua eredità sarà giudicata dalla storia”. Il politico europeo ha espresso le sue condoglianze al presidente di Cuba, Raul Castro, così come alla sua famiglia e al popolo cubano. “Cambiò il corso del suo Paese e la sua influenza raggiunse molti. Fidel rimane una delle figure rivoluzionarie del 20esimo secolo“, ha aggiunto.

Maradona: “E’ stato il più grande” – L’ex calciatore argentino ha detto di aver pianto il decesso il suo amico rivoluzionario, aggiungendo che i politici di oggi hanno molto da imparare da lui. “E’ morto il più grande. E’ stato il più grande perché sapeva tutto, anticipando le cose, ed ha dato alla gente ciò che la gente meritava”, ha detto Maradona in un’intervista con la Dpa a Zagabria, dove sta tifando l’Argentina nella finale della Coppa Davis di tennis (Video). “L’eredità che lascia dietro di sé è enorme. Speriamo che i politici mondiali apprendano il cinque per cento delle parole e dell’eredità che lascia Fidel”, ha aggiunto il campione del mondo a Messico ’86. Maradona, uno dei migliori giocatori di tutti i tempi, è stato amico stretto di Fidel Castro ed ha vissuto per quattro anni a Cuba, dove è stato curato per la sua dipendenza dalle droghe.

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